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42 Settembre Ottobre 2017
Speciale Neuroscienze. Quale spazio per la libertà e responsabilità umana?

Il Libro «Non è solo un gioco» di Angelucci A., Bartalucci C.

La vita, in fondo, è tutta un gioco che però, a volte, può diventare pericoloso
Angelucci A., Bartalucci C., 2017
Gioco d’azzardo, dipendenza senza droga

Materia d’interesse di psicologi e psichiatri, il gioco d’azzardo può essere definito come una delle prime forme di “dipendenza senza droga”. Nel dettaglio, Angelucci e Bartalucci nel libro Non è solo un gioco, di recente pubblicazione, attribuiscono a questa nuova tipologia di dipendenze il nome di “new addictions”, per sottolineare il discrimine con le forme di dipendenza classiche.
Una recente ricerca ha evidenziato che il 54% degli italiani gioca d’azzardo almeno una volta l’anno. Come asserito dai due Autori, l’attività ludica diventa problematica quando perde la sua componente di spensieratezza e arriva a «compromettere la funzionalità della vita quotidiana della persona».

Chi è soggetto a dipendenze tende in gran parte ad andare incontro a depressione, disturbo borderline, disturbo narcisistico di personalità …

È risaputo, inoltre, che l’avvento dell’era digitale abbia facilitato (nonché spesso incoraggiato) lo sviluppo di dipendenze: l’individuo viene implicitamente spinto all’isolazionismo e trova rifugio ai suoi problemi non nei salutari rapporti interpersonali, bensì negli svaghi offerti dagli strumenti multimediali, dal computer alle slot machine, la cui fruizione è disponibile ovunque e a qualsiasi ora del giorno. Ecco così che i piaceri effimeri acquisiscono giorno dopo giorno una centralità sempre maggiore nella vita delle persone. Si è constatato, inoltre, che gran parte degli individui soggetti a dipendenze tende a soffrire di depressione, disturbo borderline, o disturbo narcisistico di personalità.
Non è raro che il soggetto che soffre di dipendenza da gioco metta a repentaglio anche le relazioni affettive, il lavoro o gli obblighi scolastici – è doveroso infatti precisare che un numero sempre maggiore di adolescenti tende a sviluppare dipendenze – solo per perseverare nel comportamento deviante.

Ludopatia: può essere una variante del disturbo ossessivo-compulsivo

Secondo molti studiosi del fenomeno, la dipendenza da gioco d’azzardo, anche nota come ludopatia, può essere considerata una variante del disturbo ossessivo-compulsivo, in quanto chi ne soffre difficilmente sarà in grado di interrompere il reiterarsi del comportamento distruttivo. La maggior parte di queste persone sembra ricercare in tale pratica emozioni forti, che normalmente non vive nella vita quotidiana; questo bisogno spinge il soggetto dipendente a puntare cifre di denaro sempre più elevate, nell’infruttuoso tentativo di recuperare il denaro perso.

Come affermato da Angelucci e Bartalucci, il problema maggiore è rappresentato dalla perdita della ritualità del gioco: se nel passato l’attività ludica faceva parte di riti collettivi e dunque circoscritta a determinate occasioni, nell’era digitale è diventata un semplice prodotto di consumo, perdendo così il suo valore creativo. Tuttavia, come già evidenziato dal celebre psicanalista inglese Winnicott, è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il Sé, ovvero il suo essere più profondo.
Nonostante il quadro sia piuttosto preoccupante, è possibile mettere in atto misure preventive per limitare il diffondersi della ludopatia, per esempio moderando l’accesso di minori alle sale slot, o rendendo disponibili solo previo pagamento i giochi online che possono causare più facilmente dipendenza.

In Non è solo un gioco, i due Autori scandagliano con accuratezza tutti i possibili trattamenti volti alla cura delle dipendenze, con particolare attenzione al gioco d’azzardo. I trattamenti proposti possono essere rivolti al singolo, a una coppia, alla famiglia − a cui è richiesto di attivarsi nell’assistenza del parente in analisi o a un gruppo di persone (terapia di gruppo). Il giocatore d’azzardo patologico, infatti, non riesce a sostenere il senso di vuoto e abbandono che percepisce quando perde, e pensa di poter riempire questo vuoto continuando a giocare; la vicinanza dei familiari e delle persone care può fornire un aiuto considerevole nel superamento di questo senso di solitudine e insoddisfazione. Occorre però ricordare che non può avvenire alcuna
guarigione se il paziente non è cosciente della gravità del suo problema, nonostante la piena consapevolezza, come affermato nel libro, avvenga quasi sempre solo a seguito della consulenza.

Il SOSIA, strumento socio-educativo
Tra i trattamenti presi in esame, particolarmente interessante nel discorso sulla terapia consulenziale è il SOSIA, uno strumento socio-educativo che prende in considerazione le varie caratteristiche proprie dell’essere umano poste in relazione tra loro: la sensazione che il soggetto ha del suo problema; la sua opinione a riguardo; i sentimenti e le emozioni da esso provocati; l’intenzione, ovvero la determinazione del soggetto a perseguire il percorso riabilitativo; le azioni volte a estirpare il comportamento distruttivo. Questi cinque componenti risultano
fondamentali per sviscerare il problema alla radice. Viene posto inoltre l’accento sull’importanza della creazione di un clima di accettazione e accoglienza da parte del consulente verso l’assistito: solo in questo modo quest’ultimo si sentirà libero di esprimere se stesso e le proprie problematiche.
D’altronde, come traspare più volte dalle pagine del libro, la comprensione del complesso universo delle dipendenze conduce alla conoscenza profonda della persona e della natura umana in tutte le sue molteplici sfaccettature.


Bibliografia

ANGELUCCI A., BARTALUCCI C., Non è solo un gioco, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI)  2017

FANTACUZZI  L., Il gioco d’azzardo online e le sue problematiche, The Total Site.it

MONACO  M., Dipendenza gioco d’azzardo, ludodipendenza, Benessere.com

WINNICOTT D., Gioco e Realtà, Armando Editore, Roma ed. 2005


IL LIBRO ANGELUCCI BARTALUCCI_Non è solo un gioco_ San Paolo 2017

ANGELUCCI A., BARTALUCCI C.

Non è solo un gioco

Superare la dipendenza dal gioco d’azzardo

Collana «Progetto Famiglia»
San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2017, pp. 160
€ 12,50 (formato cartaceo); € 8,99 (digitale)

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