Nella prefazione al recente libro del professor Valter Danna «Universo, vita, coscienza. Introduzione alla filosofia della scienza e della natura», edito da Effatà, il professor Ermis Segatti della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, scrive:
Che cosa comportino per la fede le vastissime e inedite prospettive di conoscenza in ambito scientifico e le potenti, invasive nuove tecnologie è un interrogativo del tutto aperto e un campo di indagine in pieno fermento creativo. Questo libro ne suggerisce alcuni significativi percorsi a partire da una collaudata competenza dell’autore su entrambi i fronti della ricerca sia filosoficoteologica sia scientifica.
Un tempo valsero criteri di dipendenza tra i saperi che ponevano al vertice la teologia e la filosofia, fondata sulla fede, e in subordine altre vie di conoscenza, mentre alle scienze sperimentali era consentito un ruolo solo subalterno. Nella contemporaneità – all’opposto – si rovesciano le gerarchie e progressivamente il punto più alto di credibilità lo ottiene la visione scientifica del mondo e il suo metodo sperimentale di indagine che assurge anche non di rado a unico criterio veritativo. Di conseguenza a certi filoni della ricerca scientifica pare che la sfera della fede non abbia alcun fondamento razionale, che sia dunque infondata ogni teologia, e sarebbe un impegno inutile se non abusivo quello di prestare ragionevolezza alla visione religiosa della realtà.
Le approssimazioni del passato presentavano molte criticità e furono abbondantemente contestate lungo tutto lo sviluppo del pensiero con l’approssimarsi dell’età moderna, ma anche le pretese ideologiche delle nuove scienze risultano a loro volta problematiche. In definitiva proprio l’espansione sconfinata delle conoscenze richiede a ogni sapere di ridefinire senza presunzione
i propri limiti e nello stesso tempo i propri ambiti e i propri compiti, inaugurando così dimensioni di ascolto e di interdipendenza tra i saperi che dovrebbero impedire il sorgere di nuove, pretestuose gerarchie di approccio alla conoscenza.
Il presente lavoro è un notevole contributo in questa precisa direzione. Non solo la vastità, ma soprattutto la profondità dei nuovi orizzonti di conoscenza ripropongono su basi prima ignote domande antiche e ne stimolano di nuove intorno al significato complessivo del microcosmo dell’uomo all’interno del macrocosmo dell’universo o degli universi.
La fede e in generale i grandi cammini spirituali dell’umanità da sempre si impegnano a trovare risposte di senso su cui orientare l’esistenza, accompagnando e sollecitando il pensiero a fronte di ciò che del cosmo e dell’uomo lungo il tempo si riesce a percepire e concepire. E a sua volta essendone accompagnati e sollecitati. La conoscenza si regge, infatti, su un atteggiamento fiduciale di fondo intorno alla possibile intelligibilità del reale che presenta non poche analogie con l’ispirazione di fondo anche del credente, il quale proprio nella capacità e nella possibilità di conoscere non vede il mondo come realtà estranea, bensì voluta fin dalle origini da una Intelligenza che lo precede e lo sostiene.
L’opera e la ricerca del professor Valter Danna non elude problemi né si nasconde interrogativi, ma le sue analisi sono percorse da questo sereno e solido spirito dialogico.
DANNA V.
Universo, vita, coscienza
Introduzione alla filosofia della scienza e della natura
Collana «Studia Taurinensia» 44
Effatà editrice, Cantalupa (To), pp. 336
€ 22,00
© Bioetica News Torino, Luglio 2015 - Riproduzione Vietata