Editoriale
Cari lettori,
Continuiamo ad approfondire la relazione bioetica e media. È la volta del bioeticista Leonardo Macrobio, docente presso il Pontificio Ateneo «Regina Apostolorum» di Roma, che nella nostra rubrica «Uno sguardo sul mondo» prende in considerazione il tema della vita. «Dove, in che modo, con che strumenti passa l’idea che un figlio sia un “problema”, un “rischio?”: è con questa domanda che il professore Macrobio introduce l’argomento facendoci scoprire e riflettere come i media contribuiscono a creare una “forma mentis”.
Nel numero successivo di luglio-agosto ci delineerà invece la visione antropologica dell’uomo contemporaneo, percepita attraverso la comunicazione.
Il professore Giuseppe Zeppegno teologo e bioeticista disserta, con un resoconto dettagliato, sulla decisione espressa dai vescovi tedeschi durante l’assemblea plenaria svoltasi a Triveri il febbraio scorso riguardo alla possibilità di ricorrere, negli ospedali cattolici, alla “pillola del giorno dopo” in caso di stupro. Ne chiarisce l’equivoco, che tra l’altro ha suscitato non poco clamore mediatico e polemiche anche in ambito cattolico, individuando un uso linguistico del termine inappropriato al pari di quanto accadde con il documento sulle «Disposizioni sanitarie del paziente cristiano», steso dalla Conferenza episcopale tedesca nel 1999 e aggiornato nel 2003.
Ha richiamato la partecipazione di un folto pubblico il tema del convegno accreditato Ecm dal titolo «La medicina psicosomatica oggi. Attualità e prospettive per la bioetica clinica del III Millennio», svoltosi il 18 maggio scorso presso il Centro Congressi Santo Volto di Torino. La giornalista Silvia Rossi ripercorre gli interventi dei tre illustri relatori: il professore Paolo Merlo, teologo morale e bioeticista ha introdotto gli aspetti filosofici, teologici e bioetici; il professore Alessandro Meluzzi psichiatra e psicoterapeuta ha parlato dello stato dell’arte sul rapporto tra corpo mente e cervello; infine il professore Giorgio Calabrese, medico e docente di Dietetica e Nutrizione umana, ha trattato il tema della dimensione olistica dei processi di cura in ambito medico-sanitario.
La docente di religione e teologa Clara Di Mezza spiega la necessità di un programma di educazione all’affettività nelle scuole. Sostiene che «prima ancora di insegnare ai giovani come evitare una malattia sessualmente trasmissibile, prima di dire loro quale sia per loro il migliore mezzo contraccettivo o come raggiungere il massimo piacere fisico, forse sarebbe meglio partire dall’educare i giovani a scoprire il proprio corpo, a valorizzarlo per coglierne quella dignità che non va gettata via per gioco».
Il primo traguardo delle 500mila firme è stato raggiunto: il presidente della sezione torinese del Movimento per la Vita Valter Boero illustra l’iniziativa dei cittadini dell’UE «Uno di Noi».
Infine un Supplemento, dedicato al corso di aggiornamento professionale in ambito sanitario, tenutosi in due edizioni, 2012 e 2013, presso l’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dal titolo «Maternity Care, ovvero il prendersi cura della maternità». È stato organizzato dalla sezione torinese del Movimento per la Vita in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e promosso dall’Amci e dall’Ufficio Pastorale della Salute.
Due le relazioni: una del professore Valter Boero, docente nell’Ateneo torinese e presidente della sezione di Torino del Movimento per la Vita, che riprende in sintesi alcune delle tematiche d’attualità trattate a lezione da numerosi esperti; l’altra della neonatologa e assistente di clinica pediatrica alla «Columbian University» di New York Elvira Parravicini che racconta la propria esperienza di accoglienza alla nascita del figlio malato attraverso la terapia medica e infermieristica «Comfort care», da lei fondata.
Ci fa piacere segnalare un articolo di Laura Bellizia, segretario dell’Amci sezione di Torino e nostra collaboratrice e referente per l’Ospedale «Koelliker »di Torino, pubblicato con il titolo «Habemus Papam: è Rassa Nostrana» nella rivista dell’Amci «Orizzonte Medico», uscita nel numero di maggio- giugno, in omaggio a Papa Francesco.
Bellizia dà un ritratto del Santo Padre e racconta alcuni eventi che lo legano al territorio piemontese dal conferimento del premio internazionale “Piemontese nel mondo” ,quando era cardinale, all’aver «conosciuto ed amato soprattutto nei versi di «Rassa Nostrana» il poeta torinese Nino Costa (1886-1945), di cui Bellizia pubblica il canto degli emigrati piemontesi “Ave Maria”.
Una buona lettura!
Lo staff di Bioetica News Torino
© Bioetica News Torino, Giugno 2013 - Riproduzione Vietata