Dopo i Corsi di aggiornamento sulla assai discussa questione gender e sul tema della relazione fra giovani e corporeità nella società contemporanea (cfr. i numeri monografici della presente rivista − Settembre 2016 e 2017), nello scorso mese di Aprile i docenti di Religione della diocesi torinese hanno aderito numerosi (circa 90 partecipanti) ad un nuovo corso formativo I giovani e il tempo. Dal buio della noia alla luce del dono, proposto e organizzato dal Centro Cattolico di Bioetica di Torino in collaborazione con l’Ufficio Diocesano Scuola. I contributi degli esperti intervenuti sono stati senza dubbio di alto livello sul piano analitico e profondamente significativi nel sollecitare la riflessione e un confronto costruttivo tra i docenti relatori e i partecipanti, pur senza alcuna pretesa di esaurire la riflessione e la ricerca sulla questione, meritevole di attenzione e di continuo studio, oltre che di confronto tra le diverse posizioni interpretative.
Alla luce di ciò, si è cercato il più possibile di offrire ai partecipanti una visione d’insieme sul complesso problema del rapporto fra i giovani e il loro vissuto temporale, assumendo differenti piani di lettura ed approcci speculativi (socio-antropologico, medico-psicologico, pedagogico ed infine etico-teologico).
L’obiettivo primario del Corso è stato quello di offrire ai docenti gli strumenti necessari per cogliere, interpretare e valutare le diverse modalità dei giovani di oggi di rapportarsi con il tempo che scorre e di saperlo utilizzare per una corretta e piena realizzazione di sé. Un ulteriore obiettivo, certamente più specifico in rapporto alla professionalità dei docenti, è stato il voler sollecitare la riflessione sulle modalità e sugli strumenti educativi utili ad aiutare i giovani nel coltivare valori e ideali di vita che li conducano ad una ricca progettualità verso il futuro. L’intera questione tematica, poi, è stata sviluppata, nella sua complessità, in vista di un migliore approccio con i giovani studenti e di un intervento educativo maggiormente formativo sul piano valoriale della persona umana.
Il Corso
Il Corso, articolato in quattro incontri, si è svolto presso la Facoltà Teologica di Torino:
I incontro (6 aprile 2018)
Tema: I giovani e il tempo. Inquadramento sociologico
Relatore: Prof. Franco Garelli, Docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e di Sociologia della Religione presso l’Università degli Studi di Torino.
Il Prof. Garelli ha affrontato il tema richiamando brevemente l’attenzione su alcuni fenomeni tipici del nostro tempo che contribuiscono a delineare, almeno in parte, il quadro della condizione giovanile odierna ed evidenziando in particolare alcune delle criticità del rapporto tra soggetto sociale e società moderna. Inoltre, di questi fenomeni, è stata proposta una lettura e una comprensione alla luce di alcune intuizioni fondamentali tratte dalla riflessione delle scienze storico-sociali sulla criticità endemica del mondo moderno.
II incontro (13 aprile 2018)
Tema: Dalla noia ai comportamenti a rischio (consumo di sostanze e alcol, uso problematico delle nuove tecnologie
Relatore: Prof. Augusto Consoli, Neuropsichiatra infantile, Direttore Dipartimento Dipendenze Asl To5.
Il Prof. Consoli nella sua relazione ha evidenziato quanto sia profondo il legame tra le attuali e molteplici forme di dipendenza e il disagio giovanile causato dalla mancanza di punti forti valoriali di riferimento. Sono determinanti nell’insorgere di forme di dipendenza l’imitazione e il modellamento, derivanti dai processi di rispecchiamento che gli adolescenti sperimentano all’interno delle relazioni con il mondo esterno. Inoltre, il relatore ha sottolineato quanto sia controproducente nella riflessione sul mondo giovanile e le sue problematiche soffermarsi principalmente sugli aspetti clinici e sulle strategie di lotta alle dipendenze, in quanto occorre, invece, sviluppare un’analisi critica su quei punti di interesse culturale ed etico che emergono dall’analisi di tali fenomeni, ponendo nuovi orizzonti di ricerca sul piano culturale, antropologico e bioetico.
III incontro (20 aprile 2018)
Tema: La noia, nuovo malessere giovanile. Lettura psicologica ed indicazioni operative ed educative
Relatrice: Dott.ssa Francesca Di Summa, Presidente Istituto di Psicologia Individuale “A. Adler”. Psicoterapeuta, Didatta SIPI.
La Dott.ssa Di Summa ha offerto ai partecipanti una lettura psicologica del malessere giovanile della noia, e partendo dall’analisi del contesto, ovvero dell’ambiente psicologico nel quale oggi i giovani crescono, ha introdotto e sviluppato una riflessione sull’intruso più pericoloso della società postmoderna, cioè il nichilismo, che nelle case, nelle scuole, negli ambienti educativi ha preso il sopravvento. La noia che spesso gli adolescenti esprimono può essere legata a molteplici cause, ma senza dubbio anche all’aver smarrito il senso della vita. Dalla noia può nascere la spinta irrefrenabile verso nuove, emozionanti e talvolta estreme esperienze. L’importante è che producano divertimento e nascondano il vissuto doloroso del vuoto. Ecco, allora che nel lavoro di analisi psicologica, lo psicoterapeuta tenta di comprendere lo scenario nel quale si muovono i giovani e gli altri attori legati al loro mondo, in primis i genitori. La Dott.ssa Di Summa ha poi indicato alcune vie di sostegno e di aiuto concreto verso i più giovani possibilmente attuabili soprattutto da coloro che operano in campo formativo ed educativo.
IV incontro (27 aprile 2018)
Tema: Un tempo per fare bene. Il dono di sé agli altri
Relatori: Prof. Roberto Repole, Teologo, Direttore del Ciclo Istituzionale della Facoltà Teologica di Torino; Sig. Rocco Peloso, fondatore con la moglie Mary dell’Associazione «I Giullari di Dio».
Il Prof. Repole ha avviato la riflessione sul tema del Corso attraverso un vero cambio di prospettiva. Infatti, se i precedenti relatori avevano evidenziato le problematiche relative al vuoto esistenziale e alla noia, delineando un panorama assai critico del mondo attuale giovanile, il teologo ha offerto una visione positiva dei giovani e della loro grande capacità di donarsi agli altri. Il Prof. Repole ha analizzato il concetto di “dono” sotto diversi profili, ovvero da quello sociologico e filosofico fino a quello più propriamente teologico. Ha poi provato a comprendere come riesca a resistere la realtà del dono e della relazione nella società contemporanea sempre meno improntata da una cultura umanista, facendo riferimento a cose che diamo per scontate ma che non lo sono, quali ad esempio i doni tradizionali che sono il segno della gratuità che coinvolge milioni di persone impegnate in opere di volontariato, di solidarietà, di sostegno e di condivisione. Le forme di dono nuovo per esempio del sangue o degli organi che sono un segno di grande umanità e amore per la vita. Il tema del dono è stato analizzato con grande efficacia da una parte della filosofia contemporanea, che coglie in esso ciò che c’è di più proprio della dimensione metafisica dell’umano. Infine, la categoria del dono è stata letta dal punto di vista teologico, in quanto il “dono”, espressione di vera carità e risposta umana alla Grazia di Dio, è elemento fondante e costitutivo della fede cristiana.
Il Corso si è concluso con la presenza in sala del Signor Rocco Peloso, fondatore dell’Associazione di volontariato «I Giullari di Dio».
Gli articoli proposti all’interno di questo numero speciale della rivista, seppur in sintesi, sono i preziosi contributi (di rilievo sono anche le indicazioni bibliografiche) dei docenti relatori del Corso.
© Bioetica News Torino, Ottobre 2018 - Riproduzione Vietata