Nel mondo cinematografico di Yorgos Lanthimos, le barriere tra il normale e l’insolito spesso si sgretolano in un vortice di surrealismo. Povere Creature! emerge come il suo ultimo capolavoro, un’odissea nella mente umana che si svolge in una realtà distorta e grottesca. Tratto dal romanzo di Alasdair Gray e vincitore del Leone d’Oro nel 2023, questo film si snoda attraverso i meandri oscuri della psiche umana, gettando luce su ciò che accadrebbe se ciò che conosciamo venisse rimosso, se il nostro cervello fosse resettato.
Il fulcro della narrazione è il dottor Godwin Baxter, incarnato magistralmente da Willem Dafoe, un eccentrico scienziato che si spinge oltre i confini della moralità nel suo desiderio di svelare i misteri della mente umana. Accanto a lui, c’è Bella, interpretata da una meravigliosa Emma Stone (che per questa interpretazione ha vinto il premio Oscar), la sua ‘creatura’ risorta dalla morte con un cervello trapiantato. L’analisi cinica di Lanthimos si concentra sul percorso di Bella, una figura vulnerabile e allo stesso tempo potente che si ribella alle regole rigide dell’epoca vittoriana in cui si sviluppa il film.
La narrazione si dipana attraverso una serie di incontri con il mondo esterno, che mettono in luce i tentativi di Bella di navigare in un territorio sconosciuto, dove le regole sociali e i codici morali sono estranei. Ramy Youssef interpreta Max, il giovane assistente che si rivela essere una guida ambivalente per Bella, mentre Mark Ruffalo assume il ruolo dello spregevole avvocato Duncan Wedderburn, un’incarnazione dei conflitti morali che circondano l’esistenza di Bella.
Il confronto con la realtà esterna scatena un istinto primordiale in Bella, un desiderio di esplorazione e di auto-scoperta che risuona con la nostra stessa ricerca di identità. L’osservazione acuta di Lanthimos si scontra con le convenzioni sociali, mettendo in discussione i limiti della morale e della libertà individuale. E la vittima è, come spesso accade, la donna. Il corpo femminile, d’altronde, è sempre stato un campo di battaglia per ideologie, politiche e sociali, un terreno sul quale si scontrano significati imposti dall’alto, indipendentemente dall’autodeterminazione.
Con Povere Creature! Lanthimos offre non solo un viaggio cinematografico straordinario, ma anche un manifesto politico che invita lo spettatore a riflettere sulla natura stessa della società. Attraverso il filtro della fiaba gotica, il regista greco ci sfida a esplorare le profondità oscure della nostra mente e a confrontarci con le nostre stesse “povere creature”.
© Bioetica News Torino, Marzo 2024 - Riproduzione Vietata