Vittorino Andreoli accompagna il lettore nella ricerca «dell’uomo che si fece Dio», di un rivoluzionario nelle idee e certamente nel comportamento, di quel Cristo che predica il perdono e l’amore per il proprio nemico.
Una grandiosa avventura all’interno di un personaggio la cui individualità appare talora fuggevole e particolarmente complessa, ma capace di affascinare credenti, non credenti, atei e agnostici; «una traccia, una sinopia comportamentale che è dentro di noi e che dunque corrisponde a un desiderato, a un voluto».
Partendo da un esame del proprio legame con Gesù, Vittorino Andreoli, indaga sulle sue origini, servendosi indistintamente sia delle fonti più autorevoli che di quelle apocrife, cogliendo la forma mentis di questo grande uomo e la sua innata presenza in religioni come il buddismo e l’induismo. Un’analisi attenta e puntuale che approda sino ai giorni nostri, captando l’incredibile attualità di quelle parole pronunciate più di duemila anni fa.
In un’epoca dominata dalle emozioni come semplici risposte a stimoli esterni, si avverte il bisogno di quella religio, di quel legame proprio dei sentimenti, che ha caratterizzato la rivoluzione di Gesù.
Questa straordinaria esplorazione si sdebita lasciando al lettore un Gesù che è uomo dei «nessuno»,di coloro che è come se non esistessero, di coloro che vivono e nessuno li vede, insomma, il Gesù di tutti.
Il Gesù di tutti
Vite, morti e resurrezioni dell’uomo che si fece Dio
Collana Religione
Piemme, Milano 2013, pp. 574
€ 19,90 (cartaceo); € 9,90 (e-book)
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