Oggi “quasi più” nulla sfugge alla scienza attorno al meraviglioso mondo della vita umana nascente. È esplorata, studiata ed esaminata nei dettagli attraverso sofisticati strumenti diagnostici. Oltre a quella naturale si può avere una gravidanza con procreazione medicalmente assistita, che consta ben di numerose tecniche (primo livello con inseminazione semplice, secondo e terzo livello con cicli a fresco e da scongelamento – Gift, Fivet, Icsi,Fer Fo).
Dalla relazione del Ministero della Salute al Parlamento del 19 luglio 2013 nel registro nazionale di procreazione assistita in Italia, aggiornato a 31 gennaio 2013, sono censiti 357 centri autorizzati tra pubblici, privati convenzionati e privati. La medesima relazione, che riguarda un’indagine del 2011, riferendosi alle «probabilità di un esito negativo della gravidanza con l’aumentare dell’età della paziente» per il II e il III livello sia a fresco che da scongelamento riporta: «Come esito negativo sono considerati gli aborti spontanei, gli aborti terapeutici, le gravidanze ectopiche e le morti intrauterine. In generale la quota di gravidanze monitorate ottenute da tecniche di secondo e terzo livello, sia a fresco che da scongelamento, che non arriva al parto è del 25,5% Il restante 74,5% ovviamente esita in un parto. […] Nelle pazienti con età minore di 35 anni, la quota delle gravidanze con esito negativo è pari al 19,4%. Questa quota aumenta con l’aumentare dell’età, fino a giungere al 55,2% per le pazienti con età maggiore di 42 anni». Beatrice Lorenzin, nella medesima Relazione scrive: «Si conferma purtroppo l’aumento dell’età media delle donne che si sottopongono a questo tipo di trattamenti: 36.5 anni nel 2001, erano 36.3 nel 2010, a fronte di un’età media europea che nel 2008 si attestava a un’età di 34.3 anni».
Con dati alla mano sono molti gli interrogativi che la PMA innesca oggi nei dibattiti sia a livello nazionale che internazionale dal fronte della salute della donna e del bambino allo spreco di materiale biologico a problemi psicologici a costi economico-sociali.
E proprio attorno a tali perplessità, «Vita prenatale. Inizio di un viaggio», è il tema del convegno promosso dal Centro Cattolico di Bioetica che si terrà sabato 14 giugno nella Sala Perazzo del centro congressi «Santo Volto», in via Nole, 3, su cui si confronteranno sul piano scientifico il medico ginecologo Clementina Peris (Dall’embrione all’adulto: aspetti biologici e dati scientifici), sul piano delle emozioni lo psicologo e psicoterapeuta Gino Soldera (Le emozioni della vita prenatale), presidente Anpep, e bioetico il teologo morale don Mario Rossino (Procreazione medicalmente assistita e implicanze psico-fisiche. Ricadute bioetiche).
Il convegno è accredito ECM per tutte le professioni.
Quota di iscrizione €10 da versare il giorno del convegno.
Per informazione e iscrizione contattare:
Maria Grazia Sinibaldi – segreteria organizzativa
cell. 339.42.90.588 – fax: 011/44.73299
grazia.sinibaldi@tiscali.it
© Bioetica News Torino, Giugno 2014 - Riproduzione Vietata