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Bioetica e Arte. Mostre in corso dicembre 2024

La Galleria è una rubrica di suggerimenti e proposte di mostre ed eventi di arte, che coniugano bellezza, riflessione poetica, diritti e valori


L’arte può condurci all’incontro con le differenze, al senso della migrazione, della nostra identità molteplice, del senso dell’abitare e della libertà. Stimolo a incontrare carità e accoglienza, a cogliere la relazione tra caducità, impermanenza e scoprire il soprannaturale celato nella quotidianità. Questo numero si apre con le Luci d’artista che risplendono da fine ottobre nella città di Torino e con l’immagine dell’opera di Michelangelo Pistoletto Amare le differenze come auspicio per il nuovo anno che verrà. Stimolo alla riflessione sul senso della libertà e sulle migrazioni è la mostra al MUDEC di Adrian Paci Il vostro cielo fu mare, il vostro mare fu cielo che trasforma le immagini dei naufragi dei migranti in tessere trasparenti di cielo. In un contesto architettonico e d’arte immersivo e di emozioni, Adrian Paci collega il mare al cielo, la realtà dell’informazione e l’etica, unisce tragedia a speranza, la crudezza del respingimento e del naufragio all’acqua e al senso della libertà, la realtà e la coscienza. Alla casa e al migrare, alle memorie e alla complessità delle composite nostre identità guarda la mostra dell’artista dissidente, Khalid Albaih, La stagione della migrazione a Nord, quinta tappa del percorso di ricerca della Fondazione Brescia Musei nel contesto del Festival della Pace di Brescia, percorso di narrazione sui diritti umani attraverso l’arte contemporanea avviato nel 2019. Alla Galleria Costantini di Torino fragilità, precarietà e deterioramento delle umane cose affiorano con i loro misteri e la loro essenza negli scatti del fotografo Giovanni Maria Sacco con Presente Remoto , una ricerca di senso all’interno dei luoghi e delle forme tra memento mori e impermanenza della vita, tra apparenza e interiorità. Arte e carità è il titolo della mostra a Busca, a Casa Francotto, che raccoglie 120 opere dal Rinascimento ad oggi, da Correggio e Guido Reni a Picasso, da Luzzati a Nespolo. Un percorso nel tempo e attraverso le espressioni artistiche nella rappresentazione profana e religiosa della carità, del sollievo della sofferenza, dell’accoglienza e della solidarietà.


● LUCI D’ARTISTA (fino al 12 gennaio 2025)

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© Michelangelo PISTOLETTO Amare le differenze © Photo Marco Briola_Courtesy FIAF. Per gentile concessione Fondazione Torino Musei, riproduzione vietata.

Luci d’artista 27ma edizione TO
25 ottobre – 12 gennaio 2025

Qui in fotografia l’opera di Michelangelo Pistoletto “Amare le differenze”, 2005. La frase è tradotta in 39 lingue ed è posta sulla facciata del mercato alimentare di Porta Palazzo (Tettoia dell’orologio). Alludendo ed interagendo con il contesto multiculturale del luogo, le scritte luminose e colorate appaiono annuncio contro ogni omologazione e appiattimento, contro ogni violenza e costrizione all’adeguamento. L’artista oppone al conflitto sociale e alla retorica della differenza, visti come male, la necessità di eliminare le distanze e valorizzare le differenze. Non muove da un generico enunciato di tolleranza e inclusione, ma si pone e ci pone su altra posizione, quella di amare la diversità, riconoscendone il valore e la ricchezza.
Le differenze da amare come bene prezioso: quale miglior auspicio per l’anno che verrà!
Luci d’artista, insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima, è parte del progetto culturale della Fondazione Torino Musei per l’arte contemporanea cittadina. Nella sua 27ma edizione si arricchisce di due nuove installazioni luminose VR Man di Andreas Angelidakis in Piazza Vittorio Veneto angolo lungo Po Cadorna e Scia’Mano di Luigi Ontani ai Giardini Sambuy, piazza Carlo Felice, lato via Roma. La prima si collega idealmente all’iconografia classica, propria della scultura greca e romana. La figura ideata contiene il riferimento ad un capitello, creando una cariatide contemporanea che evoca la pratica atletica congiunta all’attività intellettuale e spirituale, così come era sentita nel mondo greco classico. L’opera di Ontani Scia’Mano, un tondo bifacciale di luce, richiama l’inquietudine della natura umana, la tradizione magica di Torino ed i riferimenti letterari della piazza e a Cesare Pavese. Ritrae l’artista stesso, che attraverso un movimento di luce è figura sciamanica ed allude nel gioco di parole alla forma della maschera e dei simboli magici di Bali.

Per info:
https://www.lucidartistatorino.org/


● ADRIAN PACI: IL VOSTRO CIELO FU MARE, IL VOSTRO MARE FU CIELO (fino al 21 settembre 2025)

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© Mudec-Adrian Paci 2024 ©ph Jule Hering, per concessione stampa MUDEC, riproduzione vietata

MUDEC– Agorà, Milano
27 novembre 2024 – 21 settembre 2025

A cura di Sara Rizzo e Katya Inozemtseva, la mostra di Adrian Paci è uno spazio immersivo di emozioni e sensazioni, che trasforma la grande vetrata dell’Agorà del MUDEC e la sua architettura in un cielo fatto di mare. Il titolo Il vostro cielo fu mare, il vostro mare fu cielo richiama subito alla dimensione umana, politica e sociale delle traversate per mare, mentre la composizione dell’opera per scene accostate riunisce e compone il senso etico in un grande paesaggio attraverso i retini tipografici delle immagini stampate dai giornali e riguardanti i naufragi dei migranti.
Adrian Paci è artista internazionale (Scutari Albania 1969) che ha sperimentato in varie forme il tema del viaggio, simbolico e reale, della casa, della migrazione, in una ricerca di senso e di futuro, di conoscenza interiore.
Il suo lavoro al MUDEC non riguarda il solo tema dell’immigrazione e non vuole essere una commemorazione dolorosa del disastro dei migranti morti in mare. Parte dal mare, contesto che accomuna il transito, e lo collega al cielo. Estrapola le immagini delle notizie stampa drammatiche e ne fa cielo. Attraverso 250 tessere di frammenti di mare crea un grande dipinto poetico in movimento che interroga, uno scenario naturale che sollecita il pensiero sul senso della libertà, la realtà e l’etica. Va a fondo dentro l’animo, nella coscienza attraverso la forza dell’arte.

Per info:
https://www.mudec.it/il-vostro-cielo-fu-mare-il-vostro-mare-fu-cielo/https://www.mudec.it/il-vostro-cielo-fu-mare-il-vostro-mare-fu-cielo/


● KHALID ALBAIH: LA STAGIONE DELLA MIGRAZIONE A NORD (fino al 23 FEBBRAIO 2025)

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© KHALID ALBAIH, INSTALLATION VIEW, © ph. Alberto Mancini, Courtesy Fondazione Brescia Musei Museo Santa Giulia, riproduzione vietata

Museo di Santa Giulia Brescia
9 novembre 2024 – 23 febbraio 2025

La mostra dell’artista dissidente, Khalid Albaih, La stagione della migrazione a Nord, costituisce la quinta tappa del percorso di ricerca della Fondazione Brescia Musei nel contesto del Festival della Pace di Brescia e di narrazione sui diritti umani attraverso l’arte contemporanea avviato nel 2019. La Fondazione si propone di avvicinare i linguaggi del contemporaneo e il lavoro di artisti attivisti per una lettura dei diritti umani nelle aree geopolitiche di maggior crisi, umanitaria, politica e diplomatica in Medio Oriente, in Africa e in Asia.
Il titolo della mostra riprende l’omonimo romanzo dello scrittore sudanese Tayeb Salih, opera di riferimento per la cultura post coloniale. L’artista di origine sudanese ha partecipato direttamente al progetto di realizzazione della mostra, articolata in quattro sezioni tematiche.
Cos’è la casa e chi è straniero? E’ una delle questioni che l’arte di Khalid Albaih ci sottopone. Le illustrazioni, le installazioni, gli allestimenti percorrono la sua ricerca. La prima sezione “La stagione della casa” indaga il senso dell’abitare e si lega al dato biografico di Khalid Albaih, nato in Romania, di origine sudanese, cresciuto in Qatar, residente in Norvegia. Rievoca il cortile polveroso dell’antica casa di famiglia in Sudan, distrutta dalla guerra, dove giocava da bambino tra i tradizionali abiti delle donne sudanesi stesi ad asciugare al sole. Prendono forma le memorie, i colori, gli oggetti e gli ambienti dell’infanzia che i migranti lasciano. Rievoca lo spazio intimo della casa, con la figura di una morbida scultura della nonna. Segue la parte della mostra che espone i disegni politici che lo hanno reso noto a partire dalla pagina social Khartoon! (gioco tra le parole “cartoon” e Khartoum, il nome della capitale del Sudan). La terza sezione guarda alla migrazione con “La stagione dell’attraversamento dei confini”.

L’istallazione Camp (presentata al Museum of Contemporary Art di Jacksonville nel 2019 e qui rielaborata) simula un campo profughi rappresentato simbolicamente da tende costituite dai grandi passaporti di origine di 6 migranti e i materassini sono i giubbotti di salvataggio in mare. All’interno delle tende si ascoltano in lingua originale le storie dei viaggi. Le tende/passaporti sono anche macigni di burocrazia, di visti d’ingresso e di identità. A completamento del percorso “La stagione dell’agire artistico” presenta un libro d’arte sul Sudan attraverso le testimonianze di artisti, scrittori, designer, fotografi e un cuoco, sudanesi restituendo così un focus diretto sulla realtà dell’area.

Per info:
https://www.bresciamusei.com/evento/khalid-albaih-la-stagione-della-migrazione-a-nord/


● GIOVANNI MARIA SACCO. PRESENTE REMOTO (fino al 31 dicembre 2024)

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©Giovanni Maria Sacco, Serie “Applied Methaphysics” 2014 Fotografia a getto di inchiostro su carta cotone cm. 100×100 ed. 9 esemplari Courtesy Riccardo Costantini Contemporary, riproduzione vietata

Riccardo Costantini Contemporary Torino
6 dicembre – 31 dicembre 2024

Sul filo che unisce spirito e bellezza, nell’incontro con le forme atemporali della natura morta e delle rovine dell’archeologia industriale, la mostra presenta 16 opere rappresentative del percorso di ricerca fotografica di Giovanni Maria Sacco.
Le opere svelano il quotidiano, scrutano l’essenza e l’impermanenza della vita. Fragilità, precarietà e deterioramento delle umane cose affiorano con i loro misteri e la loro essenza di senso negli scatti che si soffermano dentro le fabbriche abbondonate, tra le architetture, i vuoti, le nature e i corpi, catturando atmosfere, storie e spirito. Sacco ricerca le tracce e i suoni residui della fatica del lavoro, il senso del memento mori della natura che perde la vita, il topos immutabile delle forme architettoniche classiche, fissa la realtà e si sospinge oltre, in una relazione tra esteriore e interiore, tra pubblico/apparenza e invisibile/essenza. Va oltre l’esperienza sensibile della realtà, scrutandone le dimensioni metafisiche e ciò che trascende la materialità. Nella serie “Applied Metaphysics – Ground Truth” affina l’attenzione e l’immersione nel soprannaturale del quotidiano e nel dettaglio finissimo dei particolari. Sacco riesce a mettere in atto un sovvertimento, guarda a ciò che è transitorio e caduco e lo ferma nello scatto astraendone l’essenza. La mostra è a cura di Alessia Locatelli.

Per info:
https://www.torinoartgalleries.it/gallery/riccardo-costantini/


● ARTE E CARITÀ. DAL PATRIMONIO DELLE CONFRATERNITE AI CAPOLAVORI MODERNI E CONTEMPORANEI (fino al 9 febbraio 2025)

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©Arte e carità Allestimento © ph A Tallone, courtesy Casa Francotto, riproduzione vietata

Casa Francotto – Busca (CN)
16 novembre – 9 febbraio 2025

Focus della mostra a Casa Francotto è il tema universale della carità rappresentato nel tempo dall’arte. La relazione tra madre e figlio, la Natività, ma anche le Deposizioni sono alcuni dei soggetti in cui la virtù della carità si manifesta. In mostra 120 opere di artisti, dal Rinascimento ad oggi, da Correggio e Guido Reni a Picasso, Fontana e Manzù, da Luzzati a Nespolo ed una sezione dedicata al patrimonio artistico caritativo di Busca, con opere inedite. L’esposizione affronta il tema della carità, nella molteplicità dei suoi aspetti e nelle dimensioni iconografiche e narrative, profane e religiose: dalla maternità al sollievo della sofferenza, dall’accoglienza alla solidarietà. La mostra, organizzata dal Comune di Busca e dall’Ospedale Civile di Busca, è curata da Cinzia Tesio, Rino Tacchella, Bruno Raspini e Dario Lorenzati.

Per info:

https://abbonamentomusei.it/mostra/arte-e-carita/

https://casafrancotto.it/2024/12/09/arte-carita-gli-eventi-collaterali-di-domenica-15-12-2024/


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