Editoriale
Cari lettori,
In prossimità del convegno di Chioggia sull’informazione dal titolo «Informazione in Rete: Sampa e web», il presidente nazionale Fisc Francesco Zanotti in un’intervista rilasciata al Sir ha affermato: «Oggi per stare sulla rete, dobbiamo essere veloci e sintetici, pur sempre nel rispetto della notizia e della persona». L’etica della e nella comunicazione è ancora una volta tra i temi del programma e più volte richiamata all’attenzione dallo stesso Ordine nazionale dei Giornalisti, nonché in molte Giornate mondiali delle comunicazioni sociali, come la prossima di maggio, dal titolo «Reti sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione» (messaggio di Benedetto XVI, 24 gennaio 2013).
La sofferenza, la malattia, la morte, esplodono con irruente visibilità, spesso con una connotazione negativa, quasi ogni giorno nelle pagine di cronaca dei media, talvolta diventando casi mediatici come la morte di Sara Scazzi o di Meredith Kercher o ancora il caso di Eluana Englaro. Così la giornalista Vilma Brignone ha messo a conoscenza la propria esperienza sul campo con una relazione introduttiva incentrata sul tema della morte, dal titolo bioetica e Mass media, per poi farci addentrare nel vivo nel prossimo numero.
Paradossalmente le tre parole sofferenza, malattia e morte sono relegate nel silenzio della quotidianità, emarginate nella società di “postmortali”(C. Lafontaine) in cui viviamo, dove a prevalere è il culto della salute, dell’efficienza e della produttività. Si rincorre all’immortalità, ad affrancare il corpo dai suoi limiti fino a quello radicale della morte. La si esalta, la si spettacolarizza quest’ultima, giungendo fino all’estremo con l’ibernazione o con la plastinazione (L. Manicardi, Memoria del limite).
È invece lo sguardo di senso, consapevole della fragilità, della finitudine umana, ma anche di speranza che proponiamo da contraltare ad una visione materialistica e individualistica di una vita che “rifiuta la morte”, negata a un punto tale da venire persino talvolta desiderata purché sia “dolce”, – come la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia che parte a Torino con Silvio Viale – . Ce lo presentano in un commento alle Lettere del filosofo E. Mounier la testimonianza delle suore cottolenghine Anna Maria Derossi e Maria Teresa Matera, e l’insegnamento della professoressa Laura Mazzoli sull’arte della Memoria che condanna con pennellate e disegni l’atrocità compiuta dall’uomo sull’uomo.
La sofferenza considerata come riscatto di maturazione e impegno nella vita ci viene dalla penna di Federico Pontiggia nella critica al film presente da pochi giorni nelle sale, «Bianca come il latte, rosso come il sangue» di Giacomo Campiotti, mentre l’economista Giovanni Carluccio discute di un’economia “a misura d’uomo” a fronte dei fattori determinati dalla crisi odierna.
Con l’arrivo della reliquia del Sacro Cuore di Camillo de Lellis nella Chiesa di San Giuseppe, Torino è entrata nel vivo delle celebrazioni per il quarto centenario della morte del Santo fondatore dell’Ordine dei Ministri degli infermi e patrono dei malati. Un commento corredato di scatti fotografici sul convegno «Domanda di cura oggi» al Santo Volto del Centro Congressi introduce gli Atti di prossima pubblicazione nel mese di maggio.
Un numero speciale della rivista uscirà il 30 aprile con gli interventi degli esperti di bioetica durante la serata di presentazione del volume di F. Fornero e M. Mori Laici e cattolici in bioetica organizzata al Gam il 7 marzo scorso e promossa dal Centro Cattolico di Bioetica.
Una buona lettura!
Lo staff di Bioetica News Torino
© Bioetica News Torino, Aprile 2013 - Riproduzione Vietata