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12 Settembre 2013
Supplemento Medicina narrativa e letteratura

Uno sguardo sul mondo. La rivista «βio-ethoς», Istituto Studi Bioetici «Salvatore Privitera»

La rivista «βio-ethoς» nasce nel 2007 quale organo quadrimestrale dell’Istituto di Studi Bioetici «Salvatore Privitera» costituitosi nello stesso anno. L’Istituto è una diretta filiazione dell’Istituto Siciliano di Bioetica fondato da Salvatore Privitera e Salvino Leone nel 1991. Dopo alcuni anni dalla morte del fondatore si è voluto onorarne la memoria con la costituzione di un Istituto a lui dedicato e con una rivista che ne fosse espressione.

«βio-ethoς». Rivista di bioetica, morale della persona e medical humanities, 1, settembre-dicembre 2007, Istituto di Studi Bioetici «Salvatore Privitera»

La veste grafica della stessa non ha un carattere esclusivamente estetico ma è finalizzata a una dimensione polisemica. Come si vede ha una particolare eleganza che, nella tipologia e nei colori si rifà alle classiche copertine della migliore tradizione grafica italiana (ad esempio la prestigiosa e pregiata rivista di Franco Maria Ricci). Il bello, infatti, è funzione anche del buono come la classica interpretazione greca del kalòs kai agathós aveva perfettamente intuito. Nella tradizione cristiana, poi, è riflesso immanente della Bellezza ampiamente indagato da von Balthasar nel suo Gloria: un’estetica teologica.

Ma questo riferimento al Cristianesimo non deve essere fuorviante. Nella ferma convinzione che non vi sia una bioetica cattolica e una laica, ma solo una buona e una cattiva bioetica, la rivista come l’Istituto di cui è espressione ospita e fa sintesi di diversi orientamenti e pensieri etici pur avendo fatta sua l’opzione preliminare di una visione personalista. Proprio per questo abbiamo voluto traslitterare in greco la lettera iniziale e finale della parola Bioethos. Un implicito richiamo grafico a quel “ponte” secondo la visione potteriana dei saperi o, in una prospettiva cristiana, a quella “convivialità delle differenze” di cui parlava monsignor Tonino Bello.

ospita e fa sintesi di diversi orientamenti e pensieri etici

Le due parti del temine le abbiamo lasciate separate per valorizzarne la genesi etimologica facendo comprendere come la bioetica sia scienza che tratti sostanzialmente l’ethos del Bios ma anche, come si dice in uno degli articoli, il bios dell’Ethos ssendo stata la Bioetica, la grande spinta propulsiva per un rilancio della sensibilità etica, avendone in qualche modo garantito la sopravvivenza.

Con tali premesse la rivista non si presenta come “semplice” rivista di Bioetica ma anche di morale della persona e di medical humanities. Riteniamo, infatti, che oggi non sia possibile separare questi diversi ambiti disciplinari dalla bioetica in senso stretto.

una grande e pubblica agorà

Quanto agli articoli, tranne qualche numero in cui si è voluta dare una veste strutturata del tipo “dossier” monotematico si è preferito accogliere liberamente gli studi pervenuti, sia pure sottomettendoli al referaggio del Comitato di redazione. La rivista vuole essere, infatti, una sorta di grande e pubblica agorà in cui poter liberamente dibattere le questioni disputate in bioetica. Proprio per questo chiediamo a ogni autore di pubblicare anche la sua  e-mail perché le suggestioni, le domande, le critiche suscitate da un articolo possano trovare adeguato seguito in una discussione tra studiosi.

In tale ambito grande attenzione è stata data ai giovani molti dei quali allievi del Master. Di tutti gli elaborati prodotti a conclusione del biennio pubblichiamo un breve abstract e quelli più originali e meritevoli, su richiesta della Direzione e con eventuali interventi di rielaborazione, vengono poi pubblicati.

Tutto questo, come è ben noto a chi si occupa di editoria o di giornalismo, viene portato avanti con grande sacrificio e caparbietà nonostante le difficoltà soprattutto di ordine economico che l’editoria italiana attraversa in questo momento.

Da quanto ci risulta la rivista è letta, commentata e varie volte abbiamo avuto il riscontro della citazione di qualche articolo su studi pubblicati in altri contesti. Questo non solo ci fa piacere ripagandoci delle fatiche affrontate per la sua realizzazione ma offre la consolante prospettiva di una circolarità culturale che, nei nostri tempi, non è poi del tutto scontata.

Istituto di Studi Bioetici
«Salvatore Privitera»

via Vittorio Emanuele 463 – 90134 Palermo
tel. 091. 58 7194 – Fax 091. 612 9107
e-mail: bioetica@fatesi.it
sito web: www.studibioetici.it

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