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93 Novembre-Dicembre 2022
Bioetica News Torino Natale 2022

Diventare madri al momento giusto: opportunità o rischi?

Abstract

Di fronte alle nuove opportunità che scienza tecnica e tecnologia offrono s’impongono alcune domande. Cosa spinge una persona a ricorrere al congelamento degli ovuli? Desiderio di stabilità professionale? Di stabilità familiare? La maternità tardiva è priva di conseguenze sul figlio? Sulla sua salute? Il più marcato distacco generazionale è superabile? Sono domande che esigono qualche riflessione.


Ha suscitato interesse e perplessità la notizia della donna che, guarita da un cancro, ha iniziato una gravidanza con ovociti donati e conservati a basse temperature (crioconservati) da 14 anni: siamo di fronte a nuove opportunità che scienza e tecnica offrono e che dobbiamo saper accogliere, o ci avviciniamo ad un punto di non ritorno delle nostre responsabilità verso le generazioni future, responsabilità da valutare con molta accortezza?

La richiesta di congelamento precauzionale è aumentata da quando è possibile la vetrificazione ― social freezing ― nuova tecnologia di congelamento che in pochi attimi porta le cellule ad uno stato simile al vetro con il vantaggio, rispetto alle precedenti metodiche, di ridurre i danni alla microstruttura dell’ovulo. Gli ovuli così conservati non si alterano negli anni, non invecchiano e non si decompongono, rimanendo vitali a tempo indeterminato o fino a che la donna desidera diventare madre grazie alla procreazione medicalmente assistita ―PMA.

La raccolta preventiva diventa necessaria se la donna rimanda il progetto genitoriale al periodo non più fertile della vita.

Cambiamenti scientifici e sociali

Il modo di vivere del XXI secolo è diverso da quello dei precedenti decenni, quando la scienza cominciava a muovere i primi passi nel mondo del microcosmo e la tecnica ne attuava le conoscenze innovative. Sul piano sociale si affermano cambiamenti “rivoluzionari”. Dallo stato di esclusione della donna dalla vita pubblica ― nel 1900 in Italia sono iscritte all’Università 250 donne e solo nel 1946 la riforma elettorale concede loro il diritto di voto ― ai primi sussulti di emancipazione femminile, quando nel 1978 la legge n. 194 che regola l’aborto cancella la possibilità che chi abortisce possa subire fino a quattro anni di carcere.

La donna può scegliere il tipo di vita senza più costrizioni sociali e culturali; se vuole ritardare la maternità, può procedere alla raccolta e conservazione degli ovociti. Non è un caso se dal 2016 il 22 settembre si celebra il Fertility day

La storia della medicina annota nel 1986 la prima nascita da ovociti crioconservati [Chen C., Pregnancy after human oocyte cryopreservation, in Lancet, 1986, 1(8486), pp. 884-886] e nel novembre 2022 la nascita di un bimbo da sperma congelato dal 1996, cioè da 26 anni. Sembra molto, ma da quest’anno nel Regno Unito la conservazione dello sperma si può protrarre fino a 55 anni.

Utilizzare sperma datato di decenni potrebbe aprire al rischio di modifica del genoma?

Molti andrologi però sostengono che non c’è ragione scientifica per porre limiti temporali: gli spermatozoi vetrificati possono essere conservati centinaia di anni senza subire danno. Studi recenti, però, riportano percentuali di rischio di malformazione del 5,8% per una gravidanza concepita naturalmente, del 7,2% nel caso di PMA e del 9,9% per la fecondazione in vitro con microiniezione di spermatozoi.

Eppure già la PMA porta qualche conseguenza al nato. Il Caring Futures Institute  della Flinders University rileva che «gli adulti concepiti con donazione di sperma hanno avuto sette volte più diagnosi  di diabete di tipo 1 rispetto agli adulti concepiti naturalmente, oltre a un’incidenza due volte maggiore di malattie della tiroide, bronchite acuta e apnea notturna; un’incidenza di allergie del 45%, rispetto al 35% nella popolazione concepita naturalmente».

Interessanti anche le annotazioni scientifiche della ginecologa Peris a proposito delle possibili influenze delle tecniche di PMA sul nascituro [Clementina Peris, Ecologia del nascere, https://www.bioeticanews.it/ecologia-del-nascere-aspetti-scientifici/].

Aggiungere  il social freezing alla PMA è davvero privo di conseguenze?

Le motivazioni del ricorso al social freezing

Al 34° meeting annuale dell’European Society for Human Reproduction and Embriology di Barcellona (luglio 2018) è stato presentato uno studio qualitativo condotto da Marcia Inhorn, antropologa dell’Università di Yale, su 150 soggetti (114 provenienti da cliniche degli Stati Uniti e 36 da istituti in Israele) da cui emerge che le donne scelgono di congelare i loro ovuli non per motivi di studio o carriera, ma per ragioni legate alla mancanza di un partner stabile con cui costruire una famiglia.

Tendenza confermata da una ricerca Svizzera ―-aprile 2019 ―, che attesta due dati: l’età media della maternità è salita da 21 a 31 anni e la carriera è all’ultimo posto tra le ragioni della scelta del social freezing. La prima motivazione che porta a conservare gli ovuli non è il timore di perdere il posto di lavoro, ma il bisogno di avere al fianco il partner giusto con il quale crescere un figlio. Secondo i dati ISTAT, in Italia i bambini nati da donne ultracinquantenni sono in aumento, e solo il 10% dei nascituri ha una mamma con meno di 25 anni.

La crioconservazione degli embrioni è possibile dal 2009, quando una sentenza della Corte Costituzionale ha rimosso il divieto, imposto dalla legge n.40/2004 sulla PMA, di creare al massimo 3 embrioni e l’obbligo di impiantarli tutti. In  presenza di malattie che lo consiglino, la vitrificazione è gratuita anche se non ancora inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza, negli altri casi è pagata dalla richiedente.

Il numero di figli per donna è 1,1, ma le richieste di social freezing nella primavera 2021 sono raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2019. La tendenza attuale è acquistare ovociti all’estero, soprattutto in Spagna: qui le studentesse che donano gli ovuli godono di un rimborso fissato per legge di circa 900 euro.

In Francia dal 2011 esiste una legge di bioetica che viene aggiornata ogni quattro anni dopo aver consultato i cittadini. Nell’aprile 2016, 130 medici specialisti in PMA hanno sostenuto la richiesta di congelamento di ovuli per motivi sociali e non solo clinici, a partire dalla considerazione che dopo i 35 anni la donna va incontro al calo di fertilità. «La vitrificazione degli ovociti è una scelta e un diritto che le donne francesi devono avere, senza dover affrontare senso di colpa e ostacoli».

Dal 29 settembre 2021 tutte le donne tra 29 e i 37 anni possono ricorrere al congelamento degli ovuli senza particolari ragioni mediche.

Conclusioni

Fin qui la cronaca, ma qualche interrogativo sorge spontaneo.

La procedura di PMA è guidata da razionalità esterna alla biologia, che anzi viene forzata nonostante l’epigenetica dica che ogni istante di vita delle cellule è importante. Forzare le reazioni biologiche per dar vita al figlio può avere conseguenze sulla formazione dell’organismo del nascituro? Il periodo di gravidanza è sempre segnato da dubbi, emozioni e sapere che il tasso di successo è relativamente basso (15/20%) può influire sullo stato emotivo della futura mamma e quindi incidere nella relazione madre-feto/figlio?

La maternità tardiva, ragionevolmente scelta per dedicare al figlio tempo di migliore qualità, non sembra però del tutto priva di risvolti negativi. Non essendo più nel vigore degli anni giovanili, la madre potrebbe avere minori energie per seguire il figlio nella sua crescita e minore vicinanza generazionale con lui. Eppure sappiamo quanto questi aspetti incidano sulle relazioni familiari e interpersonali in genere.

La risposta alla domanda che ci siamo posti ― opportunità o rischi per il nato da social freezing? ― sembra necessiti di ulteriori studi scientifici mirati.

Ma c’è ancora un interrogativo non secondario visto che generare un figlio, detto in altri termini dare la vita ad un essere umano, è senz’altro un atto che richiede responsabilità personale e sociale: cosa si risponderà al nato che fa domande sulla sua nascita … ritardata e tenuta (oltre che voluta) assolutamente sotto controllo?

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