Il nascere si presenta oggi con le sue diverse metodiche, oltre a quella tradizionale, su vetrino o in provetta, con donazione omologa o eterologa di gameti, messe a disposizione dalla scienza medica. La corsa in accelerazione verso la conoscenza e l’applicazione delle ricerche attorno al piccolissimo microcosmo vivente, l’embrione umano, nelle diverse fasi del suo progetto evolutivo di vita prenatale e perinatale, riproduttive e terapeutiche, può comportare grandi opportunità ma anche rischi, legati al clima culturale prevalente, con un conseguente impatto sotto il profilo ontologico, antropologico nonché giuridico su cui la bioetica non può esimersi da una riflessione portando tale sensibilità nella cultura odierna sul senso del bene autentico e integrale dell’uomo a partire dal suo venire alla luce con la sua irripetibilità e unicità contraddistinta nella fase embrionale.
Alla tematica dell’inizio vita si è dedicato da anni il Gruppo di studio del Centro Cattolico di Bioetica dell’Arcidiocesi di Torino. Con la sua ultima pubblicazione, fresca di stampa, edita da Effatà, della Collana “Studi Bioetici”, diretta dal prof. Giorgio Palestro, Presidente del Centro, già Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino, spiega che «ridefinire alla luce delle nuove scoperte scientifiche la relazione materno-fetale è uno dei nuovi orizzonti della bioetica della vita nascente. Stessa esigenza investe anche la relazione tra biologo e concepito, tra legislatore e concepito» e il loro intento è stato quello di «portare tali problematiche in primo piano e porle al centro della riflessione attuale – scientifica, giuridica, filosofica, teologica, psicologica, sociale ⌈… quale⌉ punto di partenza e non di arrivo per affrontare questioni per loro natura dinamiche e dialogiche».
Nelle sue 496 pagine l’opera è caratterizzata da una multi e pluridisciplinarietà dei contributi apportati da insigni specialisti, da G. Anzani a C. Bellieni, E. Bonino, G. Brambilla, C. Campagnoli, M. Cardaci, E. Larghero, C. Di Mezza, C.E. Gallo, P. Merlo, G. Palestro, C. Peris, A. Poggi, L. Reale, M. Ronco, M. Rossino, P. Sgreccia, E. e P. Vergani, docenti del Master di Bioetica della Facoltà Teologica e del gruppo di studio del CCB. Tratta, suddivisa in tre parti, di: percezione e un inquadramento scientifico della natalità nella società contemporanea; fondamenti storico-culturali della vita prenatale e considerazioni etiche, antropologiche e mediche di attualità, dai diritti soggettivi alla genitorialità dinanzi al potere biotecnologico alle conseguenze sulla vita post-natale che possono derivare dalla medicina riproduttiva ai criteri di cura o non cura dei neonati/pretermine diversi dall’adulto e il prendersi carico delle famiglie dei gravi neonati prematuri; implicanze scientifiche, filosofiche, giuridiche della procreazione artificiale.
L’opera comprende una sintesi dei lavori revisionati e aggiornati della prima collettanea Venire al mondo tra opportunità e rischi . Per una bioetica della vita nascente (Camilliane, 2010) a cui si aggiunge il nuovo studio, avvalendosi degli stessi e di nuovi Autori, sulla natura ontologica dell’embrione e sulla relazione esistente “cross talk” che intercorre tra la madre e l’embrione fin dal suo concepimento, riportando le più recenti acquisizioni scientifiche su aspetti ancora poco noti al grande pubblico, sotto il profilo della relazionalità sia di tipo biologico e istologico-organico, sia di tipo psicologico, che lasciano un’impronta anche dopo la nascita, gli orientamenti giuridici e sullo stato morale embrio-fetale. Richiama in appendice, un’approfondita analisi critica sui contenuti dell’articolo redatto nel 2012 dai due bioeticisti, Francesca Minerva e Alberto Giubilini sull'”aborto post-nascita” che pongono sul medesimo piano il neonato e il feto per cui l’eliminazione del primo non equivale a “infanticidio” o “eutanasia” ma “aborto”, in quanto privo di status di persona e la cui vita non è degna di tutela, e le valutazioni espresse riguardo alla sentenza della Corte Costituzionale sull’illegittimità del divieto di fecondazione eterologa n. 162/2014 a dieci anni di distanza dalla legge (n. 40 del 2004).
In merito all’ultimo punto sulla sentenza della Corte Costituzionale, nella parte introduttiva, il prof. Giorgio Palestro, presidente del Centro e professore emerito di Anatomia e Istologia dell’Università degli Studi di Torino, afferma: «Le conoscenze emerse da tali studi consentono di mettere in rilievo e in discussione i percorsi giuridici seguiti dalla Corte Costituzionale che hanno condotto alla decisione espressa anche con un tono di enfatico sostegno, in favore della legittimazione della fecondazione eterologa. L’elemento fortemente critico che emerge resta la mancanza, da parte dei giudici, di un confronto con le ormai note e consolidate conoscenze biologiche. Confronto che non doveva essere evitato».
I curatori, facenti parte del Gruppo di studio, Enrico Larghero, medico, giornalista e teologo morale, responsabile Master in Bioetica presso la Facoltà Teologica di Torino, Mariella Lombardi Ricci, docente al Master universitario in Bioetica, filosofa, già professore di Bioetica presso la Facoltà Teologica di Torino, e Giuseppe Zeppegno, professore di Teologia Morale e Bioetica presso la medesima Facoltà di Torino, concludono intravedendo e, sollecitando, la possibilità di realizzare «una medicina affidabile, rispettosa dell’umanità e di ogni singolo uomo, nonché di una tecnica degna dell’uomo» mediante «un’antropologia medica ⌈che⌉ possa elaborare una teoria scientifica nella quale tutte le culture possano fondamentalmente ritrovarsi». Così, per «rimanere umani nel rispetto della maggiore opera d’arte: la vita».
LARGHERO E., RICCI M.L., ZEPPEGNO G. (edd)
«Nascere oggi»
Questioni bioetiche di inizio vita
Collana «Studi bioetici»
Effatà Editrice, Cantalupa (To), 2020, pp. 496
€ 25,00
© Bioetica News Torino, Maggio 2020 - Riproduzione Vietata