Aveva 10 anni e dall’età di due anni combatteva con un neuroblastoma già avanzato al momento della diagnosi. David è nato in Italia, di origine nigeriana. La famiglia, mamma Sandra, papà George e sorella Vittoria di due anni più grande, ha dovuto superare, dal momento dell’arrivo in Italia mille difficoltà. [caption id="attachment_33179" align="alignleft" width="250"] David – BNT Per gentile concessione dei genitori[/caption] Li ho conosciuti sette anni fa e ho seguito da vicino la loro storia. Sono diventata presto la zia e piano piano si sono aggiunti altri zii e zie. La dignità, il coraggio, la forza d’animo e la serenità di David e dei suoi familiari hanno conquistato il cuore di tutti, compresi i medici e i sanitari che si sono presi cura di David in questi anni. Un bambino simpatico, vivace anche monello che con grande forza e determinazione ha vissuto la sua vita difficile, con molte interruzioni dovute a lunghi ricoveri con serenità, oserei dire (e questo mi viene confermato anche dagli altri) con gioia! Ai problemi di salute si sono presto aggiunti problemi economici. Perdita del lavoro del papà e perdita della casa per varie vicissitudini ma mai è venuta a mancare la fiducia e la speranza accompagnate da una grande capacità di adattamento e di riconoscenza per le piccole cose che ricevevano come aiuto. Grazie all’intervento di conoscenti e all’impegno della mamma le cose si sono aggiustate e la tranquillità economica è tornata ma la malattia è progredita inesorabile fino all’aggravamento della scorsa settimana con l’ultimo ricovero. A questo punto David ha avuto la consapevolezza che la fine era vicina. Non si è disperato ma ha detto alla mamma di aver sognato di incontrare se stesso in un posto dove stava tranquillo e felice e dove finalmente andava a riposare. Il giorno prima di morire, ha detto al papà di aver pregato per tutti i medici, infermieri, volontari, che lo hanno curato in questi anni. Quando i compagni di scuola sono stati informati della sua morte sono tutti scoppiati in un pianto inconsolabile insieme ai maestri e alle maestre! Tutti gli volevano molto bene. La mamma era lontana per problemi familiari e si è dovuto provvedere ad un rientro immediato reso possibile dall’interessamento e dall’impegno di molte persone che hanno fatto rete, quasi un miracolo dell’amicizia e dell’amore vicendevole! Siamo tutti nel dolore ma riconoscenti di aver avuto l’onore di conoscere David e la sua famiglia e di aver avuto l’occasione di vivere questa esperienza con loro. Un’esperienza che ci insegna come la vita, anche nella difficoltà e nel dolore, anche nella sua brevità, è bella da vivere se si vive insieme sostenendoci ed amandoci a vicenda con le nostre diversità (di età, di situazione sociale, economica, di nazionalità, colore, sesso, religione, cultura) e non è un’ipotesi ma una esperienza vissuta di cui vogliamo dare testimonianza come incoraggiamento per altri. 15 dicembre 2020 ]]>
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