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89 Giugno 2022
Speciale L'Arte al servizio della vita

Redazionale – giugno 2022

Gentili lettrici e lettori,

C’è un incommensurabile dolore in una madre che perde un figlio. Quel desiderio di vederlo crescere e congedarsi nell’ultimo saluto da anziani viene infranto improvvisamente per sempre. Rabbia, frustrazione sono i sentimenti che ha provato la madre di Dalia che l’ha perduta all’età di appena 12 anni affetta da un linfoma di Hodgkin. La sua foto appariva tra le tante vittime della terra dei fuochi nella marcia del 2012 guidata da don Maurizio Patricello, dopo pochi giorni dalla sua morte, ma l’amore per il suo piccolo “angelo” Dalia che ha dimostrato di essere una “guerriera” e per tanti bambini come lei che vivono in quel lembo di terra campana di 57 comuni, tra Napoli e Caserta, nota per l’inquinamento ambientale dovuto agli interramenti di rifiuti tossici speciali, ai roghi di rifiuti, riconosciuta dal Tribunale di Napoli nel 2021 per il legame tra camorra e discariche abusive, ha saputo trovare la forza e il coraggio di impegnarsi per aiutare le altre famiglie provate dalla sofferenza e nella denuncia e diffusione della cultura del rispetto per l’ambiente.

Quest’anno questa madre, Concetta Zaccaria, fondatrice dell’Associazione Angeli Guerrieri della Terra dei Fuochi assieme ad altri genitori come lei orfani di figli, che si sono ammalati di cancro e leucemia, ha ricevuto insieme ad altre tre donne, ciascuno con una storia diversa di sofferenza, il riconoscimento internazionale di Santa Rita a Cascia il 21 maggio. Riferendosi alle diverse testimonianze di vita premiate, madre Maria Rosa Bernardinis, priora del Monastero, ha spiegato che «capire come ognuna di loro ha fatto la differenza nella sua storia può rendere decisi i nostri passi e spronarci a imitare il loro esempio, che richiama e porta avanti quello della nostra Rita».

Toccanti sono le parole del discorso dai membri dell’Associazione ricevuta da Papa Francesco in udienza nel gennaio 2018, di cui riprendiamo uno stralcio: «Il tempo non è riuscito a rubare neppure un pezzettino di quel dolore che custodiamo gelosamente nel tempio del nostro cuore, ma la morte dei nostri piccoli non è stata vana. Per vie diverse, inaspettate e imperscrutabili, siamo inconsapevolmente diventati strumenti inutili della infinita misericordia di Dio, quella misericordia che ci ha innalzato, da vermi striscianti nel deserto, a portatori di speranza. Siamo la dimostrazione vivente e quotidiana della resurrezione dei nostri figli e delle nostre anime da quel buio nero che non ha avuto il potere di inghiottirci. Dio ha scommesso su di noi mentre nessuno, neppure noi stessi, avremmo mai osato farlo».

Perché la domanda Quale futuro vogliamo lasciare per le nuove generazioni? non cada in una retorica vuota, l’impegno da parte del mondo adulto, seppur non semplice in questo periodo chiamato di “transizione” – ecologica – educativa – sociale – culturale – economica – sanitaria etc. -, deve porsi in primo piano.

Sul piano formativo ha destato perplessità il fallimento del concorso in magistratura per 310 posti che ha visto superare le prove scritte di maggio solo 220 su 3700 circa candidati aspiranti a magistrati e a giudici: povertà argomentative e linguistiche sono tra i motivi, e fonti di preoccupazione, della bocciatura.

L’Arte, nelle sue molteplici espressioni artistiche, ha la capacità di far sognare, pensare, riflettere, criticare, proposte innovative. L’arte di giovani artisti internazionali, come possiamo constatare in alcuni quartieri del capoluogo torinese, attraverso le opere dei murales realizzate con progetti istituzionali, fa spesso conoscere le necessità, semplici come può essere il desiderio di (ri)avere un’area verde, curata, in cui poter giocare a pallone.

Come poter far insorgere nei bambini e nei giovani il gusto per la vita, della bellezza? Essere creativi, attenti osservatori e protagonisti di un mondo di cui ne sono già i custodi e non distruttivi o pessimisti?

Spunti di riflessione sono stati discussi in un corso di aggiornamento formativo per docenti di religione cattolica, organizzato dall’Ufficio diocesano Scuola Pastorale Scolastica dell’Arcidiocesi di Torino in collaborazione con il Centro Cattolico di Bioetica diocesano e l’Unione Cattolica Italiana degli insegnanti, Dirigenti, Educatori e Formatori (Uciim) che si è tenuto in un ciclo di quattro incontri nella Facoltà Teologica di Torino, nel mese di marzo, sul tema L’Arte a servizio della vita. Itinerari per l’educazione dei giovani alla riscoperta della bellezza della vita. Ringraziamo la prof.ssa Clara Di Mezza, teologa e docente alla Facoltà di Teologia di Torino, promotrice e coordinatrice del Corso, per aver collaborato alla pubblicazione del numero apportandovi contributi diversi per competenze in campo sociologico, filosofico, artistico e sanitario con uno sguardo della bioetica su narrazioni di vita riflesse dal mondo dell’arte – cinematografia, pittura, teatro.

Mentre il sociologo dell’Università degli Studi di Torino prof. Roberto Scalon tratta il desiderio di autenticità quale problema educativo dei giovani nella società attuale il filosofo Matteo Bergamaschi docente alla Facoltà di Teologia di Torino presenta alcune modalità di esperienza estetica legate all’etica. Da regista e attore Maximilian Nisi descrive la forza insista dell’arte teatrale nei giovani per lo sviluppo della loro personalità, dell’aprirsi agli altri, nella consapevolezza di sé. Con la nostra collaboratrice, docente di Storia dell’Arte, Laura Mazzoli si viene a conoscere come l’Arte può donare un sorriso, il coraggio e il desiderio di un cambiamento nella propria vita e della realtà guidandoci in un percorso della denuncia sociale. Infine il prof. Paolo Marino Cattorini, illustre bioeticista clinico a livello internazionale, autore di numerose pubblicazioni, che ha lavorato presso l’Università dell’Insubria di Varese, counselor filosofico, nonché cultore della cinematografia, ha mostrato come alcune questioni bioetiche possono venire trattate attraverso l’analisi narrativa e linguistica della settima arte.

Il suo più recente volume è uscito nel mese di maggio, edito dalle edizioni San Paolo; è intitolato Aver cura di Dio. Un’etica per resistere al male e recensito in questo numero a cura di Martina Casalone.

Nelle rubriche sono contenute le novità editoriali curate nello Scaffale dalla prof.ssa Carla Corbella docente di Etica della vita presso la Facoltà teologica di Torino, segnalazioni di mostre in corso a cura della prof.ssa Laura Mazzoli, e la recensione del film Nostalgia di Mario Martone a cura della giornalista Ilaria Losapio.

La redazione,
Bioetica News Torino

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