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82 Ottobre - Novembre 2021
Speciale I diritti umani nella società contemporanea

Editoriale

Verso dove stiamo andando? In una capitale blindata per la sicurezza si svolge la due giorni di Summit del G20 (30 e 31 ottobre) in cui rappresentanti delle maggiori potenze economiche si incontrano e alle loro decisioni su ripresa economica, vaccinazione globale, tassazione multinazionazionali, energia rinnovabile e misure per mitigare e ridurre gli effetti del riscaldamento globale è legato il destino di tutti i popoli, soprattutto di quelli che si trovano in maggiore sofferenza, economica e politica.

La pandemia ha fatto ripiegare su stessi, lavoratori, attività e aziende peggiorando le condizioni di vita delle famiglie. Dai dati Istat nel 2020 in Italia risultano più di 2 milioni di famiglie in povertà assoluta. Hanno la peggio i più giovani: ragazzi e adolescenti, della fascia 7-13 e 14- 17 anni sperimentano le maggiori criticità, in termini assoluti, sono 1 milione e 337 mila che non hanno l’indispensabile per condurre una vita quotidiana dignitosa, informa il recente rapporto della Caritas italiana. Ha rallentato gli impegni per il raggiungimento degli obiettivi in agenda delle Nazioni unite, ampliando il divario delle disuguaglianze sociali. Come molti studi internazionali hanno mostrato, uno italiano Armillei e Filippucci, riportato dallo stesso Rapporto Caritas, ha rilevato una maggiore mortalità per Covid-19 nei comuni associati a livelli di reddito più bassi, più bassi di istruzione, a una quota maggiore nell’ambito dei lavori industriali, una minore occupazione nel commercio e nei servizi. Sono aumentati di 600mila unità i giovani Neet tra i 15 e i 29 anni, che né studiano, né lavorano, né frequentano corsi di formazione, a più di due milioni nel 2019.

Una povertà minorile, legata spesso a vulnerabilità ed esclusione sociale, in Italia è presente soprattutto nelle famiglie con almeno 5 membri e con un background migratorio, a differenza dei paesi europei, come osserva Save the Children, dove, ad esempio in Svezia, la povertà colpisce per il 58% le famiglie monoparentali di origine straniera, allo stesso modo in Germania dove il 45% dei bambini che ricevono sussidi sociali hanno famiglie monoparentali. In Spagna e nei Paesi Bassi il 40% dei bambini a rischio povertà provengono da famiglie di lavoratori, mentre in Irlanda del Nord i più esposti provengono dalle comunità etniche. Dura la reazione della direttrice Anita Bay Bundegaard di Save the Children Europa che lamenta il mancato stanziamento di risorse per garantire che tutti i bambini possano emanciparsi dalla loro situazione di svantaggio ed esclusione sociale: «nessun bambino dovrebbe andare a scuola a stomaco vuoto, dormire al freddo, saltare le gite scolastiche con i compagni di classe o aver paura di uno sfratto perché i genitori non possono pagare l’affitto, ma per milioni di bambini in tutta Europa questa è la realtà quotidiana e il prezzo da pagare a causa delle disuguaglianze che sta diventando troppo alte».

In una eventuale emergenza pandemica sono a rischio circa 200 milioni di studenti che vivono in 31 paesi a basso e medio reddito perché impreparati per l’istruzione da remoto in caso di chiusure delle scuole e tra questi vi sono 14 paesi che hanno tenuto le scuole completamente o parzialmente chiuse durante il corso della pandemia da Covid-19, lo afferma un nuovo rapporto dell’Unicef Remote Learning Readiness Index.

I danni degli effetti causati dai cambiamenti climatici si contano sempre più di frequente lasciando enormi difficoltà. Questa estate centinaia di migliaia di persone hanno dovuto lasciare i loro territori a causa delle inondazioni in China, Pakistan, Nigeria, Turchia, Indonesia, Inghilterra e Germania, così come le siccità sempre più prolungate che hanno colpito il Brasile, negli Stati Uniti e portato quasi ad una carestia in Madagascar. Si sono avuti fenomeni di ondate di calore straordinari in Canada mentre il patrimonio boschivo e animale è andato distrutto con gli incendi in Grecia, Italia e in Siberia.

Si parla sempre più di un’agricoltura sostenibile e con un ridotto impatto di emissioni di gas serra per la mitigazione climatica, per rimanere sotto l’1,5° Celsius. Attualmente il sistema alimentare tradizionale genera, dice la Fao, più del 33 per cento dei gas serra e causa fino all’80 per cento della perdita della biodiversità. Con dei finanziamenti della Fao in Nepal, nella regione della Churia, ai piedi dell’Himalaya, si è potuto ripristinare la fertilità del suolo e delle foreste. Dal 2020 è in corso la lotta contro le locuste del deserto nel Corno d’Africa e nello Yemen che distruggono ogni cosa dove passano, che ha sollevato le popolazioni colpite intervenendo per salvare raccolti, pascoli e raccolti di latte e cereali.

Il vaccino anti-Covid deve arrivare anche nei paesi a basso reddito. Secondo uno studio dell’Unicef, i paesi del G20 hanno ricevuto un numero di dosi pro capite di vaccino contro il Covid-19 15 volte maggiore rispetto ai paesi dell’Africa subsahariana ed il direttore generale Henrietta Fore richiama l’attenzione alla «corsa al vaccino contro il Covid o vinciamo insieme o perdiamo insieme».

Verso dove stiamo andando? è il leitmotif di questo numero della rivista sui diritti umani in cui la società contemporanea, rappresentata nei suoi diversi aspetti attraverso la comunicazione dell’arte, della narrativa e filmografia, dell’estetica e del giornalismo, viene analizzata con spunti di riflessioni etiche e bioetiche.

Partendo dalla cultura del nostro tempo, impregnata di un sapere tecnologico capace di superare la natura umana nella sua infinita fragilità e finitudine per il desiderio stesso inarrestabile dell’essere umano di aspirare sempre “oltre”, e abitata da diverse culture che richiamano la storia di popoli e di etnie, si osservano sviluppi significativi e di miglioramento delle condizioni di vita umana ma anche delle situazioni in cui il concetto di dignità umana viene ad assumere una valenza ambigua che nasce dalle nuove realtà portate dall’accelerazione dei processi di tecnologizzazione, ad esempio nella scienza medica o nella digitalizzazione. Al riconoscimento dei valori universali della Dichiarazione internazionale dei diritti dell’uomo e delle Costituzioni si accompagna talvolta una conflittualità nell’esigere nuovi diritti che sfociano in accesi dibattiti che la bioetica, che si occupa delle questioni complesse della vita umana con competenza multi e interdisciplinare, può rivelarsi luogo di incontro dialogico per il cammino della società che si da forma per le future generazioni del terzo millennio.

Essere in una fase di transizione ecologica, antropologica ed economica in un mondo in cui si è connessi non solo per l’innovazione digitale ma per la stessa sopravvivenza comporta una doverosa e seria riflessione per poter tracciare una storia futura a partire o ri-partire da cosa si intenda per essere umano.

Come è la vita delle donne in Afghanistan dopo la presa di potere da parte dei talebani ce ne parla la giornalista scientifica Lara Reale all’interno di un incontro serale a cui ha partecipato nella presentazione del recente volume, edito da Effatà, della collana Studi bioetici del Centro Cattolico di Bioetica dell’Arcidiocesi di Torino, dedicato alla complessità delle questioni del vivere oggi che interpellano la bioetica, intitolato Diritti umani e dignità nell’era della globalizzazione. Percorsi bioetici. È curato dal medico e responsabile del Master universitario in Bioetica alla Facoltà Teologica di Torino Enrico Larghero e dal dottore di ricerca in Morale e Bioetica e docente alla medesima Facoltà Giuseppe Zeppegno.

Si può rivedere l‘incontro su YouTube di Effatà con alcuni Autori intervenuti, moderati da Larghero, per l’aspetto medico-scientifico il professore Giorgio Palestro su codici deontologici e diritti, per l’aspetto giuridico Valter Marchetti sulla coesistenza umana nella società del diritto naturale e positivo e Maurizio Cardaci sul concetto di dignità e persona nella prospettiva del diritto, per l’aspetto bioetico il professor Giuseppe Zeppegno sul percorso storico che ha portato alla nozione di diritto naturale e dei diritti umani e infine il teologo e docente di Teologia della trasformazione digitale sulla relazione tra “condizione digitale” e diritti.

Il professore Paolo Marino Cattorini, docente ordinario all’Università degli Studi dell’Insubria, School of Medicine, di Varese, pone la riflessione come bioeticista clinico sul concetto di tre parole chiave sapere, potere e agire in una prospettiva etica attingendo alla filosofia, cominciando dalla definizione che la studiosa Sofia Vanni Rovighi, di cui era un suo allievo, fa della filosofia: “giustificazione razionale delle valutazioni morali” disquisendo sul rapporto tra etica ed estetica: L’etica di un’esistenza degna.

Vi anticipiamo l‘incontro serale con il professore Paolo M.Cattorini, organizzato dall’Associazione dei Medici Cattolici di Torino per la presentazione in streaming del suo libro Suicidio? Un dibattito teologico, edito da Claudiana che si svolgerà mercoledì 17 novembre 2021 alle ore 20.45 su piattaforma Zoom (se desiderate partecipare potete iscrivervi qui).

La professoressa Mariella Lombardi Ricci, filosofa e bioeticista, si addentra nella realtà delle fiere commerciali del desiderio di un bébé, dove si hanno informazioni su come avere un figlio quando per le vie naturali non arriva e lo si desidera, che farà tappa anche in Italia il prossimo anno, per comprendere le radici innovative di tale evento sul piano culturale e sociale, offrendo una sua riflessione.

A inizio ottobre si è tenuta l’inaugurazione dei Master in Bioetica della Facoltà teologica di Torino in cui è intervenuto nell’Aula Magna monsignor Luciano Pacomio vescovo di Mondovì, tra i curatori, per la presentazione del Nuovo dizionario teologico interdisciplinare, edito da Dehoniane, che amplia quello precedente risalente agli anni Settanta, accanto agli Autori Duilio Albarello docente di teologia e Cristina Simonelli, docente di Patristica e coloro che hanno contribuito alla realizzazione. Il professore Giuseppe Zeppegno ne dà un resoconto.

Infine concludiamo con le rubriche delle novità editoriali Lo Scaffale a cura della professoressa Carla Corbella docente di Etica della Vita presso la Facoltà Teologica di Torino, la recensione del libro del filosofo catalano Josep Maria Esquirol, Umano più umano. Un’antropologia della ferita umana edito da Vita e Pensiero, a cura della nostra collaboratrice Martina Casalone e del film italiano di Nanni Moretti, Tre piani (2021) a cura della giornalista Ilaria Losapio.

La professoressa Laura Mazzoli, docente di Storia dell’Arte, nella sua rubrica Bioetica e Arte ha trattato il tema dell’ambiente in Fare esperienze di sostenibilità “ad arte” cominciando da un’opera ironica e, allo stesso tempo drammatica, dello spagnolo Isaac Cordal in Italia sull’atteggiamento della politica riguardo al riscaldamento globale e proseguendo poi con le esposizioni artistiche connotate dall’impegno in azioni sostenibili e di denuncia, nella mostra Sustaining assembley. Pratiche artistiche per una transizione ecologica dal basso alla Pav di Torino.

Lo staff,

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