Tratto da trailer Alla mia piccola Sama (For Sama orig.) Siria, Regno Unito 2019, da wantedcinema.eu
Il cinema siriano si è sempre contraddistinto per l’asprezza delle storie raccontate e per le immagini crude, disperatamente reali che esibisce senza edulcorazioni, in una veemenza visiva che colpisce e sconvolge. Alla mia piccola Sama, ultima e autobiografica produzione della regista Waad Al Kateab, in co-direzione con il documentarista inglese Edward Watts, non si distanzia da questo stile narrativo.
Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, il film è un commovente messaggio d’amore di una giovane madre a sua figlia e racconta la vita di Waad Al Kateab (ora esule nel Regno Unito) nel corso dei cinque anni della ribellione di Aleppo, in Siria. Durante questi cinque anni Waad si innamora e si sposa con un medico di un ospedale della zona est di Aleppo e partorisce la sua prima figlia Sama mentre la sua città viene distrutta dai bombardamenti.
L’urgenza del racconto − squisitamente soggettivo − della devastazione causata dalla guerra in Siria è il vero punto di forza del film, che svela ben presto il suo scopo documentaristico e all’interno del quale i personaggi e l’intreccio diventano quasi degli ornamenti superflui. In tale tumultuosa e crudele realtà, il cinema si fa portavoce di sofferenze e angosce comuni, si tramuta una potente arma nelle mani di un popolo martoriato la cui forza sta nel profondo desiderio di riscatto.
Waad riprende tutto, con ritmo incalzante: dalle prime proteste contro il regime di Assad, all’incontro con l’amore della sua vita fino all’arrivo della loro bambina – documentato fin dal primo test di gravidanza – . L’obiettivo cattura ogni cosa con estrema minuziosità, persino i cadaveri dei bambini e le urla delle madri disperate (sono ben 500 le ore di filmato raccolto in cinque anni). È l’orrore che avanza inesorabile, eppure è indispensabile mostrare quanto avviene, denunciarlo al mondo intero.
La voce narrante di Waad (in Italia è di Jasmine Trinca) guida lo spettatore nel viaggio doloroso tra un passato idealizzato e un presente drammatico e nostalgico, scuotendone l’emotività.
La regista si è mossa anche a sostegno di una causa umanitaria promossa dal film stesso: l’Action for Sama, una campagna per fermare i bombardamenti sugli ospedali.
Alla mia piccola Sama ha ricevuto il plauso della critica cinematografica di tutto il mondo, guadagnandosi una nomination agli Oscar come miglior documentario. Tra i riconoscimenti vinti spiccano l’EFA Documentario – Prix ARTE agli European Film Awards 2019 e il prestigioso Miglior documentario ai BAFTA 2020.
© Bioetica News Torino, Marzo 2020 - Riproduzione Vietata