«Se lo scopo delle guerre europee […] fosse stato il progresso della civiltà, sarebbe stato
estremamente facile capire che, oltre alla distruzione
di uomini e delle loro ricchezze, esistono vie molto più
congrue per consentire l’espansione della civiltà».
«Sarà sufficiente riconoscere che lo scopo degli
sconvolgimenti dei popoli europei ci è ignoto, e che ci
sono noti soltanto i fatti, consistenti in massacri […] e
che lo spostamento di popoli da occidente a oriente e da oriente a occidente costituisce lo scopo essenziale
di questi avvenimenti»
L. TOLSTOJ, Guerra e pace. Epilogo1
Nell’ignoto movimento spontaneo e imprevedibile dell’umanità anonima e popolare, descritto attraverso la forza di un moto, quasi un’onda, che da ovest va a est e ritorna a ovest, e nella distruzione generata per effetto di quegli spostamenti Lev Tolstoj scruta il senso. Dirà «milioni di uomini, rinunciando ai loro sentimenti e alla loro ragione, propri dell’uomo, dovettero dirigersi da ovest a est e uccidere dei loro simili, esattamente come, alcuni secoli prima, folle sterminate di uomini mossero da est a ovest uccidendo i loro simili»2
Nell’imperscrutabile ricerca di significato e ragione che si snoda nel tempo della narrazione, Tolstoj dipinge sopra il principe Andrej, caduto in battaglia, l’infinito del cielo che cattura il suo sguardo e gli restituisce senso3. Proprio nello sguardo, negli occhi che vedono il cielo alto attraversato dallo scorrere silenzioso delle nuvole, che annullano e spengono i frastuoni della guerra, si alimenta la consapevolezza dell’inutilità del dibattersi e delle grida, dell’esistenza rinnovata nel silenzio e nella pace di quell’infinito cielo. Tolstoj suggerisce interrogativi e riflessioni sullo spettacolo della vita, nella bellezza dell’arte che racconta l’intreccio di storia, filosofia e psicologia.
Può l’arte creare bellezza e suggerire sguardi capaci di colmare l’animo e di guardare oltre le tragedie dei conflitti? E farlo non astraendosi, in un lirismo estetico separato dalla realtà, senza rassicurare o dare facili risposte, ma percorrendo il cammino dell’esistente e costruendo traiettorie di visioni di pace, che curano.
Seth, artista francese contemporaneo, disegna la capacità di guardare la speranza e il futuro attraverso la figura di una bambina4. Ritratta di spalle, coi codini, mentre si dondola sull’altalena e si slancia verso il cielo azzurro. Questo atto gioioso avviene nell’inquadratura di uno squarcio tra due muri di un edificio scolastico devastato dalle bombe. Il murales è stato realizzato nel 2017, l’edificio scolastico si trovava proprio sul fronte di guerra del conflitto del Donbass, e nel 2014 era stato fortemente danneggiato5.
La scuola è stata riaperta. Una rinascita. Il cielo, l’altalena e l’apertura sono costruzione di futuro, che guarda oltre il quotidiano, come la mente e la passione dei piccoli sanno immaginare. Quest’opera fa parte del progetto Back to School! che invita urban artists provenienti da tutto il mondo a dipingere nelle scuole situate in zone socialmente vulnerabili e ad intessere il rapporto tra comunità e spazio pubblico6.
Il progetto stimola azioni dirette a creare e fare arte, generando un moto di partecipazione dei bambini direttamente coinvolti. L’arte è qui messaggera di intrecci di relazioni, costruttrice di idee. Nella stessa area Seth realizza Per aspera ad astra; un altro dipinto murale per Popasna. Per aspera ad astra – attraverso le asperità sino alle stelle ― è riflessione ― motto che dal mito attraversa la storia sino ad oggi. Richiama l’atto di emergere, andare oltre, con uno sguardo capace di unirsi al cielo, percepire l’onore dell’olimpo. E il bambino dipinto da Seth lo raggiunge salendo su una scala di libri, capace di forare il tetto della realtà e guardare il cielo. La cultura, i libri, l’arte permettono di raggiungere i sogni, di avere i mezzi per realizzarli.
Cosa ne è oggi di Popasna, della scuola con il futuro dipinto dei bambini?7 Cosa ne è della bimba che si abbandona alla spinta dell’altalena mentre sogna e guarda il futuro.
Sui muri sono spesso dipinti i sogni, una scrittura di bellezza di colori e forme che crea possibilità e incontri di mondi. In un piccolo comune del canavese, Torre Canavese – TO, a pochi chilometri da Agliè, si incontra un museo a cielo aperto. Sui muri, sulle facciate e sui fianchi delle case le opere si presentano come grandi quadri dipinti, non come murali. Una pinacoteca per tutti. Ė la storia di un dialogo d’arte voluto dall’antiquario Marco Datrino a partire dagli anni Novanta. A realizzarlo sono stati chiamati artisti delle ex repubbliche dell’Unione Sovietica negli anni successivi alla caduta del muro di Berlino e artisti del Medioriente, palestinesi e israeliani8.
Percorrere le strade di Torre oggi, guardando all’estesa esposizione d’arte, riflettere sui soggetti e leggere le provenienze degli autori consente un’esperienza immersiva nel dialogo e nella conoscenza di realtà. Farlo oggi, in un tempo e in condizioni geopolitiche mutate e lacerate, dopo oltre un ventennio dalla realizzazione, è immersione dolorosa e anche di speranza di dialogo, della forza trasformativa dell’arte. Artisti russi, bielorussi e ucraini compongono una narrazione di arte figurativa, di persone, paesaggi e natura, nella quiete dei colori e delle forme, di immaginazione poetica, realizzata dagli anni Novanta. Fatta di convivenza nell’arte, capacità immaginativa e creativa dell’arte e della sua forza.
Un angelo sognante dai colori delicati e chiari, posto su una nube di tessuto, è realizzato da Oksana Stratiychuk, artista ucraina di Kyiv9.
La primavera bielorussa di Vladimir Tarstik ha anch’essa colori delicati ed è una colomba bianca che si posa un istante nell’armonia del paesaggio. Ed è rigenerazione, rinascita, nell’arte di Vladimir Korlyukov, artista bielorusso, che in Respiro di primavera attraverso l’acqua versata dalla brocca ridà vita alla terra. Valeri Chrarubo, bielorussia, dipinge nelle strade di Torre Canavese, il Silenzio rappresentato dalle acque quiete che si confondono nel cielo, nei colori azzurrognoli e nei segni della vegetazione affiorante.
Alla cupa primavera del 2022 fa da contrappunto l’immagine dell’acqua che fa germogliare la terra. Nei nostri giorni, i colori trasparenti e quieti, la purezza della forma che disseta la terra, creano smarrimento e al contempo evocano e suggeriscono l’atto di rinascita della terra ferita, auspicio di nuovi orizzonti di umanità.
Ritornano così le parole di Lev Tolstoj, ritorna l’insensatezza del conflitto che affiora nelle parole del principe Andrej ferito in battaglia e il senso di guardare oltre, verso l’infinito del cielo.
«Che succede? Sto cadendo? Le mie gambe mi si piegano…» pensò, e cadde riverso sulla schiena.
Al di sopra di lui non c’era altro che il cielo, un cielo alto.
«Com’è silenzioso, calmo e solenne, del tutto diverso da quando correvo», pensò il principe Andrej, «diverso da com’era quando correvamo, gridavamo e ci battevamo».
«Come mai non ho visto prima d’ora questo cielo così alto? E come sono felice adesso che lo vedo!10».
L’arte suggerisce orizzonti, prospettive di ricerca, provoca e richiede sguardi verso aperture non scontate e facili. Il dialogo è bene dell’umanità da coltivare e preservare, da far crescere.
Come sono forti oggi le parole di Giovanni XXIII nell’Enciclica Pacem in terris sulla pace tra tutte le genti nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà – 11 aprile 196311:
A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso:
il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà
1 L. TOLSTOJ, Guerra e pace. Epilogo, Feltrinelli 2014, pp. 1280-1281. Lev Tolsoj aggiunge «Il fondamentale e sostanziale fenomeno degli avvenimenti europei dell’inizio di questo secolo è lo spostamento belligerante di masse dei popoli europei da occidente a oriente, e poi da oriente a occidente»
2 Ibidem, p. 689
3 Ibidem, pp. 319-320
4 J. MALLAND, conosciuto con lo pseudonimo di Seth, è un’artista e documentarista, illustratore e muralista, parigino di rilevanza internazionale: https://seth.fr/en/about/
I suoi soggetti sono spesso legati all’infanzia di tutto il mondo
5 SETH, Ritorno a scuola, maggio 2017 Popasna, Ucraina 2017: https://seth.fr/portfolio/popasna/
L’artista vi ritornò nel 2019 realizzando un altro murales
6 Progetto Back to school Ukraine di Mural Social Club: http://www.urbanitewebzine.com/2017/06/04/seth-globepainter-kicks-off-new-season-mural-social-club/
7 https://unric.org/it/ucraina-aggiornamento-sulle-vittime-civili-29-marzo-2022/
8 A Torre fu aperta anche una pinacoteca intitolata a Raissa Gorbaciova, inaugurata nel 2003 alla presenza di Michail Gorbaciov. Con l’accrescersi delle iniziative di promozione dell’arte fu realizzato il progetto Pittori per la Pace
9 http://www.stratiychuk.com/index-en.php
Dalle pagine Instagram prepotente è il contrasto tra la pacatezza degli interni di studio, le immagini delle opere e le foto della realtà drammatica di marzo 2022 a Kyiv. L’artista tratta anche i temi delle piante, delle erbe, delle verdure e dei frutti di ogni tipo, gli erbari e affiora l’eleganza dei giardini giapponesi. Compaiono e abitano la sua arte piante simboliche, giardini di sogno, destinati alla contemplazione estetica e filosofica
10 L. TOLSTOJ, Guerra e pace, op. cit, pp. 319 -320
© Bioetica News Torino, Aprile 2022 - Riproduzione Vietata