Nell’era dell’Intelligenza Artificiale ci può essere spazio per i saperi antichi? Detto in altri termini: il passato può ancora insegnarci a capire il presente e il futuro, oppure è sufficiente un algoritmo per decodificare la realtà? La risposta è ovviamente positiva ed è necessario ribadire che le fondamenta su cui si costruisce la nostra storia rendono più solido il sapere umano. Significativo a tal proposito il successo di un libro dal titolo: “Platone è meglio del prozac” di Lou Marinoff, testo nel quale attraverso il pensiero dei più grandi filosofi si aiuta a vivere meglio il nostro tempo, La filosofia infatti, pur risalendo al settimo secolo a.C. conserva a tutt’oggi immutato il suo valore. Nella sua etimologia, amore per la sapienza, la spiegazione della sua straordinaria ed immutata attualità. Anche da questi presupposti è nato il counseling filosofico che, pur condividendo i parametri essenziali del counseling, trova appunto nella filosofia il suo elemento originale e fondativo. Il counselor fornisce i giusti modi di pensare, trasmette gli elementi necessari per trovare, per ciascuno, prospettive di senso e di significato. Un pensiero ben strutturato ed organico, guidato con sapienza, aiuta ad affrontare meglio non solo i problemi di tutti i giorni, ma anche dilemmi esistenziali e crisi personali, donando nei momenti oscuri fiducia e speranza.
Enrico larghero
Il counseling filosofico si propone come una disciplina che integra i principi della filosofia per affrontare questioni esistenziali e promuovere la consapevolezza e l’autonomia decisionale dell’individuo. Nato negli anni Ottanta come alternativa alla psicoterapia, trova le sue radici nella tradizione filosofica classica e si afferma come un approccio unico e multidimensionale.
Storicamente, la filosofia è stata concepita come una “terapia delle passioni”, un’idea che risale all’antichità greco-romana. Filosofi come Epicuro, Platone e Socrate hanno considerato la filosofia uno strumento pratico per affrontare le sofferenze umane. Socrate, in particolare, sviluppò la maieutica, un metodo dialogico per far emergere nel soggetto le conoscenze latenti, promuovendo la consapevolezza e una comprensione più profonda di sé. Questa prospettiva continua a ispirare il counseling filosofico moderno.
Negli anni Ottanta, il filosofo tedesco Gerd B. Achenbach aprì il primo studio di counseling filosofico in Germania, ponendo le basi per la nascita della Gesellschaft für Philosophische Praxis, la prima associazione professionale del settore. Negli anni successivi, il counseling filosofico si è diffuso in Europa e negli Stati Uniti, in parte grazie all’opera del filosofo americano Lou Marinoff, che ha contribuito a strutturare professionalmente la disciplina e a promuoverla attraverso un approccio divulgativo.
Il counseling filosofico si distingue da altre forme di counseling, come quello psicologico, per il suo focus sulla riflessione e sul dialogo filosofico. Esso si rivolge a individui che affrontano questioni di natura esistenziale, piuttosto che patologie psicologiche, utilizzando metodi filosofici per promuovere una comprensione più profonda della propria situazione. In questo contesto, il counselor filosofico agisce come un facilitatore che stimola il pensiero critico e la consapevolezza, senza fornire risposte preconfezionate o soluzioni standardizzate.
L’obiettivo del counseling filosofico è guidare il consultante a esplorare le proprie risorse interiori, chiarire i propri schemi di pensiero e affrontare i problemi esistenziali in modo autonomo. Questo approccio si basa su un rapporto collaborativo e rispettoso, in cui il counselor si pone come compagno di viaggio nel percorso di crescita personale del consultante.
Le metodologie impiegate nel counseling filosofico variano in base alle esigenze del consultante e al tipo di problema affrontato. Tra queste, il dialogo socratico, l’analisi fenomenologica e l’ermeneutica sono strumenti fondamentali. Il dialogo socratico, ad esempio, stimola la riflessione attraverso domande mirate, mentre l’analisi fenomenologica esplora l’esperienza soggettiva per comprenderne il significato. L’ermeneutica, invece, si concentra sull’interpretazione di testi o discorsi per favorire una comprensione più profonda.
Questi metodi trovano applicazione in numerosi contesti, come la gestione di problemi esistenziali legati al senso della vita, la risoluzione di dilemmi etici e morali, e la presa di decisioni personali o professionali. Il counseling filosofico non si limita a fornire risposte teoriche, ma mira a trasformare il modo in cui l’individuo affronta e comprende le proprie sfide.
In Italia, il counseling filosofico ha iniziato a svilupparsi negli anni Novanta, grazie alla formazione di gruppi di studio e ricerca a livello nazionale. Questa disciplina ha guadagnato riconoscimento attraverso la creazione di associazioni professionali e la promozione di percorsi formativi specifici. Oggi, il counseling filosofico è considerato un valido strumento per affrontare questioni personali e professionali in modo consapevole e riflessivo.
È fondamentale distinguere il counseling filosofico dalla consulenza e dalla pratica filosofica. La consulenza filosofica si concentra su questioni specifiche, fornendo un parere tecnico o specialistico, senza considerare la relazione interpersonale. La pratica filosofica, invece, include attività indipendenti come la scrittura o la ricerca teorica. Il counseling filosofico, al contrario, integra elementi di entrambe, ponendo al centro la relazione e la riflessione personale.
Il counseling filosofico rappresenta un ponte tra la filosofia accademica e la vita quotidiana, offrendo strumenti per affrontare le complessità dell’esistenza umana. Attraverso il dialogo e la riflessione, esso promuove la consapevolezza, l’autonomia e una maggiore comprensione del proprio ruolo nel mondo. Questa disciplina, pur radicata nella tradizione filosofica, si presenta come un approccio innovativo e flessibile, capace di rispondere alle sfide della contemporaneità, aiutando le persone a trovare un significato più profondo e autentico nella loro vita.
Lodovico Berra
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