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74 Dicembre 2020
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Covid-19. Esperienza di volontariato alla “Di.A.Psi” di Torino Sintesi di come tale realtà associativa si è attrezzata durante la pandemia, presente al Convegno "Covid-19 e Salute mentale" - Arcidiocesi di Torino tenutosi il 21 novembre scorso

La Di.A.Psi. nasce nel 1988, dopo 10 anni dalla Legge Basaglia, per iniziativa di due madri che si trovano di fronte alla malattia mentale dei loro figli ed alle difficoltà conseguenti alla prima attuazione della normativa.

Per dare un aiuto immediato ai tanti famigliari che si rivolgevano all’Associazione sono nate da allora numerose attività a favore dei malati e delle loro famiglie. L’azione della Di.A.Psi non si è fermata nel tempo della pandemia: la priorità, in un momento devastante per le persone che soffrono di patologie psichiche e per i loro familiari, in quanto si è passati dal progettare e vivere un percorso verso l’autonomia a dover considerare il mondo esterno come minaccioso e fonte di pericolo, è stata infatti quella di mantenere la continuità dei rapporti con gli assistiti e le loro famiglie, fornendo ascolto, sostegno psicologico e informazione.

Il desiderio di non lasciare solo nessuno ha dato energie nuove e fatto scoprire attività alternative, necessariamente virtuali. I volontari hanno inventato la Virtual-Diapsi: corsi di fotografia, yoga, inglese, spagnolo, corso per l’utilizzo dello smartphone, ricette di cucina, lettura di libri.

È stato incrementato il servizio di sostegno telefonico per i familiari, al fine di accogliere e contenere ansie e paure e affrontare gli inevitabili problemi di convivenza.

In questo prosieguo della pandemia l’attività della Diapsi continua, nello spirito del motto “dopo la fortuna di incontrarsi, c’è bisogno del coraggio di tenersi”.

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