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108 Dicembre 2024
Bioetica News Torino Natale 2024

Messaggio Natalizio Riceviamo e pubblichiamo gli auguri natalizi del professor Giuseppe Zeppegno, presidente del Centro Cattolico di Bioetica

Rivolgo alla redazione e a tutti i lettori i miei migliori auguri per un Santo Natale e un 2025 benedetto da Dio. In questi giorni santi non posso però non ricordare che viviamo tempi difficili. Lo dimostrano gli sconvolgimenti climatici di grave intensità, le troppe morti sul lavoro, le difficoltà economiche di molte famiglie e le violenze di ogni genere su donne e bambini. Ancor più devastanti e preoccupanti sono le guerre sempre più cruente che annichiliscono la vita e la tranquillità di intere popolazioni. È facile cadere nello scoramento e chiedersi: “Dio dove sei?”, “Perché non agisci con la tua potenza in questo mondo che sta andando alla deriva?”. 

Risulta però evidente che le domande sono mal poste. Dio non è assente e, al contrario di quello che direbbe Friedrich Nietzsche, non è morto. è l’umanità che è assente a se stessa. Se consideriamo, ad esempio, le guerre in atto, amaramente siamo costretti a riconoscere che stiamo vivendo giorni in cui la crudeltà umana sembra avere il sopravvento. Non c’è dubbio che, se l’efferatezza dei conflitti continuerà ad avere questa spaventosa escalation, lo dobbiamo unicamente all’esagerata ambizione di nazioni e politici senza scrupoli, smaniosi di sempre maggiore potere. Dimenticano – come ha detto Papa Francesco nel maggio scorso – che «la guerra è un inganno, la guerra è sempre una sconfitta, così come l’idea di una sicurezza internazionale basata sul deterrente della paura. È un altro inganno. Per garantire una pace duratura occorre tornare a riconoscersi nella comune umanità e a porre al centro della vita dei popoli la fraternità. Solo così riusciremo a sviluppare un modello di convivenza in grado di dare un futuro alla famiglia umana. La pace politica ha bisogno della pace dei cuori, affinché le persone si incontrino nella fiducia che la vita vince sempre su ogni forma di morte»

Solo la voluta sordità umana e l’ambizione smodata possono fingere di non comprendere questa verità che può cambiare le sorti dell’umanità. Il tempo d’Avvento e di Natale che la Chiesa anche quest’anno invita a vivere, propone però a quanti guardano ancora con fiducia a Dio, di tornare alla sorgente non solo per fare memoria della prima venuta del Figlio di Dio nella nostra condizione umana; non solo per attendere fiduciosi il suo ritorno finale; ma anche per testimoniare che egli è il Vivente e continua ogni giorno, misteriosamente ma realmente, a venire incontro a noi, a indicarci un cammino di fraternità, di pace e di amore. È questo il messaggio natalizio che siamo chiamati a vivere e ad annunciare con forza e determinazione. Buon cammino a tutti voi.

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