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108 Dicembre 2024
Bioetica News Torino Natale 2024

Stigmate: da ferite a feritoie Convegno di studi in occasione dell'VIII centenario dell'impressione delle Stimmate di S. Francesco, orgranizzato dal Movimento Francescano Torinese

Il 9 novembre 2024, in occasione dell’VIII centenario dell’impressione delle stimmate di S. Francesco, il Movimento Francescano Torinese ha realizzato un convegno per approfondirne il significato e cercarne un’attualizzazione.

 Suor Roncalli, pedagogista francescana, ha sottolineato che Francesco giunge alla Verna depresso. Vive il rifiuto dei suoi frati, che lo allontanano. Davanti all’amarezza può scegliere di fuggire o imporsi. Il dolore diventa uno spazio fecondo che apre una terza via, vivendo la totale identificazione con Cristo, per essere servo tra i poveri. Nella contemplazione del serafino crocifisso Francesco è marchiato per amore, cede la sua libertà e decide di amare senza recriminazioni.

Larghero, bioeticista, leggendo il contesto sanitario attuale, ha illustrato come la rivoluzione tecnico scientifica abbia modificato il significato di cura, impoverendola del contenuto antropologico. Compito del curante è recuperare una prospettiva di senso integrando i desideri che la persona ha in sé con le reali possibilità, in una relazione in cui l’ascolto è tempo di cura.

Tre sanitari francescani hanno raccontato le loro esperienze sul campo. Per Vanzaghi, medico di famiglia torinese, il curante è un punto di riferimento intergenerazionale, dove anche i millenial fragili possono trovare un interlocutore credibile con cui potersi confrontare. Morea, infermiera presso l’ospedale di Susa, si prende cura di corpi feriti dagli interventi chirurgici. Alcuni corpi sono stati deformati e per entrare in relazione con essi occorre chiedere permesso, con delicatezza, nel rispetto della dignità. Aimetti, medico di montagna, esercita in Val Chisone. In un contesto periferico, si fa esperienza di medicina di prossimità, dove il darsi del tu non mina la professionalità, ma consente di rendere la medicina più fruibile.

 La sofferenza di ogni persona rimane dunque un’esperienza misteriosa, ma la prossimità dei curanti contribuisce a rendere giustizia al vuoto che il dolore crea.

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